Archivi di famiglia

Si tratta di fondi pervenuti alla Bertoliana principalmente attraverso una donazione o una disposizione testamentaria; non mancano tuttavia casi di affidamento in deposito in conseguenza dei potenziali pericoli provocati dall'ultimo conflitto bellico. Il primo archivio sopraggiunto è quello della famiglia Revese, arrivato in Bertoliana nel 1878 grazie al sacerdote Gaetano Bruto Revese: la condizione posta dal donatore, in quel caso, fu la possibilità di disporre della documentazione per gli studi che quel tempo stava conducendo. Da allora si aggiunsero a quel nucleo archivistico altri 38 fondi che, nella varietà della documentazione conservata al loro interno (con un arco cronologico che si sviluppa dal XI al XX secolo), testimoniano non solo la storia delle nobili famiglie vicentine ma anche quella della città berica e della sua provincia. La ricca cartografia presente dà inoltre conto delle trasformazioni del territorio durante i secoli della Dominazione veneziana.

Gran parte di questi archivi sono stati ordinati e censiti grazie a un progetto sostenuto dalla Fondazione Cariverona tra il 2007 e il 2012 e con il supporto della Soprintendenza archivistica e bibliografica del Veneto e del Trentino alto Adige.