Archivi di famiglia

Archivio della famiglia Thiene dell'Aquila (discendenza di Giovanni)

Non sono ad oggi note epoca e circostanze che portarono all'acquisizione dell'archivio da parte della Biblioteca Bertoliana. In relazione alla documentazione più recente conservata, della fine dell'Ottocento, si presume che esso sia pervenuto a quell'epoca, per volontà di qualche esponente della famiglia, anche se nell'archivio della Biblioteca non si conserva notizia di tale acquisizione, né membri del casato figurano negli elenchi dei donatori. L'ipotesi formulata nel corso delle ricerche condotte a corredo del presente intervento sul complesso documentario pare però ulteriormente suffragata dalle informazioni disponibili sull'archivio Porto-Colleoni-Thiene conservato dalla famiglia Thiene nell'omonima cittadina. Qui la documentazione riferibile al casato risulta residuale rispetto alle scritture nel loro complesso - pertinenti in particolare alle famiglie Colleoni, Capra e ad un ramo di quella dei Porto - e di epoca otto-novecentesca. Ciò induce a ritenere che, verso la fine del XIX secolo, la famiglia abbia curato la consegna del proprio archivio domestico alle civiche raccolte, trattenendo tuttavia quelle scritture più recenti che risultavano ancora di una qualche utilità amministrativa. Non è noto neppure dove le carte siano state prima di allora conservate: nella "Descrizione de' fabbricati della città di Vicenza delineati nella sua pianta rilevata geometricamente nel 1810" (ASVi, Estimo, b. 1963) non risultano locali adibiti ad archivio - solitamente rilevati dai periti dell'epoca - nelle proprietà cittadine della famiglia, neppure nel palazzo a Santo Stefano. Successive vicende occorse alla documentazione presso l'attuale conservatore portarono il materiale ad essere accostato - e nel tempo confuso e frammisto - ad altra documentazione di provenienza Thiene pure giunta in Biblioteca, ma prodotta, custodita e consegnata da altri. Ciò determinò la formazione di un unico, grande ed indistinto fondo, noto come "archivio Thiene", della consistenza complessiva di circa 1000 unità. Nel corso del censimento sugli archivi di famiglia condotto nel 2008-2010 emerse che esso comprendeva scritture pertinenti a vari rami della famiglia, afferibili alle discendenze sia dell'Aquila sia del Cane, ma non fu possibile ricondurre puntualmente ciascun pezzo al relativo produttore. La presente revisione di quell'intervento ha consentito, attraverso una ricostruzione della genealogia familiare e una nuova analisi delle scritture, di individuare i materiali prodotti dal ramo dei Thiene discendente da Giovanni, nei due colonnelli ulteriormente evidenziatisi dei Thiene di Porta Castello e di quelli attualmente residenti a Thiene. L'archivio prodotto dai primi confluì nel 1834 in quello della linea collaterale secondo le volontà testamentarie dell'ultimo discendente, Annibale, che nominò eredi i fratelli Ercole e Antonio Thiene. Nell'ambito di tali ricerche è pure emerso che anche l'archivio Bonomo, considerato come fondo autonomo e come tale trattato dal conservatore, vi era stato aggregato nei primi decenni dell'Ottocento. L'ultima discendente del casato, infatti, Isabella (o Elisabetta) Bonomo aveva indicato in un esponente della famiglia del marito il proprio erede. La nobildonna aveva poi beneficiato a propria volta dell'eredità di un ramo della famiglia Pagello, di cui pure la Bertoliana conserva le scritture. Anch'esse erano considerate un nucleo documentario a sè stante, di cui non era nota l'epoca di acquisizione. Il complesso di fondi ora ricostituito comprende quindi le scritture del ramo dei Thiene dell'Aquila oggi residenti a Thiene, di quello dei Thiene di Porta Castello, carte Bonomo e Pagello. Il nucleo documentario riferibile all'ultimo produttore conserva istrumenti, processi, registri di amministrazione generale e di amministrazione particolare - riferibile sia a singoli esponenti del casato sia a specifiche proprietà - alberi genealogici e pochi catastici, oggi non più utili alla consultazione. L'analisi delle scritture ha infatti evidenziato che la famiglia non ebbe nel corso dei secoli un particolare interesse per l'ordinamento sistematico della propria memoria, la cui sedimentazione pare invece affidata solo ad una prassi ora più ora meno ordinata. Si tratta probabilmente di un'esigenza che la famiglia non sentiva in ragione della "poca litigiosità", ma soprattutto perchè il suo potere e la sua grandissima importanza a Vicenza non necessitavano di essere in alcun modo "provati". Gli unici segnali ben riconoscibili di un qualche ordinamento della documentazione risalgono al primo XX secolo e vennero con ogni probabilità realizzati da personale interno alla Biblioteca, che raccolse e organizzò in mazzi scritture più o meno omogenee, probabilmente sciolte, nelle serie "Epistolario amministrativo" e "Miscellanea". A conclusione del presente intervento, si segnala che per un esiguo numero di registri dell' "archivio Thiene" non è stato possibile individuare con certezza il produttore. Essi sono stati quindi riuniti in un'unica aggregazione, collocata in calce alle serie propriamente appartenenti al complesso documentario. Alla data di conclusione dei lavori, 30 novembre 2016, non sono state reperite le unità nn. 323 (641 provv.), 324 (2000 provv), 325 (792 provv.), 739 (848 provv.).

114 registri, 67 volumi, 36 buste, 6 fascicoli, 532 mazzi, 15 quaderni, 14 vacchette, 3 cartelle.

Archivio della famiglia Thiene dell'Aquila (discendenza di Giovanni)

ca. 1212 - ca. 1893 unità archivistiche 813