Archivi di famiglia

Archivio della famiglia Bonin Longare, Nievo, Ghellini Saraceno

Il complesso tradizionalmente noto come "Archivio Nievo" e "Nievo Bonin Longare" è stato donato alla Bertoliana tra il 1924 e il 1933 dal diplomatico Lelio Bonin Longare. Si riteneva che esso fosse l'archivio della famiglia vicentina dei Nievo, pervenuto unitamente alla biblioteca privata del casato, un prezioso corpus librario di circa 6173 volumi e 1290 opuscoli con molti materiali rari e di pregio come un Breviarium romanum, le Lettere a Damaso di sant'Eusebio, atlanti geografici acquerellati, libri d'arte, edizioni rare che vennero complessivamente collocati ora nelle raccolte manoscritte dell'istituto, ora tra gli stampati. La documentazione, invece, trovò posto accanto agli altri fondi di famiglia della Biblioteca. Una sua prima analisi sistematica avvenne nel 2008-2010, nel corso del censimento degli archivi di famiglia ed enti storici. Nell'ambito di tale progetto emerse un primo, inedito, risultato: il complesso comprendeva anche le carte della famiglia Bonin Longare - di cui Lelio fu illustre esponente - che risultarono frammiste a quelle del più antico casato. Venne allora ricostituito il complesso di fondi "Nievo Bonin Longare" e a ciascun produttore vennero assegnate le rispettive scritture. La revisione di quell'intervento, condotta nel corso del 2016, ha portato ad un'ulteriore scoperta: della donazione del diplomatico Lelio era parte anche l'archivio Ghellini Saraceno, che a propria volta comprende il fondo propriamente Saraceno. Questi materiali erano in precedenza considerati dal conservatore come fondi autonomi, e come tali gestiti: con ogni probabilità, trattandosi nel complesso di nuclei documentari ben definiti, essi erano stati nel tempo individuati e separati dal contesto di provenienza. La ricomposizione di questo corpus documentario, piuttosto articolato, ha così reso ragione dell'apparentemente inspiegabile assenza di notizie circa epoca e circostanze dell'arrivo delle scritture Ghellini e Saraceno in Biblioteca, assenza che neppure le indagini condotte in varie occasioni nell'archivio dell'Istituto avevano contribuito a chiarire. Il complesso documentario donato da Lelio Bonin Longare comprendeva quindi non solo l'archivio Nievo, ma anche quelli Bonin Longare, Ghellini Saraceno e Saraceno, che costituivano un unico grande fondo. Esso venne delineandosi tra il XVIII e il XIX secolo, a motivo di vicende ereditarie e matrimoniali. Nel 1732 fu l'archivio Saraceno a confluire, unitamente al patrimonio della famiglia, in quello Ghellini - divenuto da allora Ghellini Saraceno - in virtù delle disposizioni testamentarie dell'ultimo maschio della famiglia, Biagio Saraceno di Quinzio. Un altro Biagio, ultimo dei Ghellini Saraceno, qualche decennio dopo lasciò erede di tutta la sua sostanza la sorella Bernardina, sposata in casa Nievo. A propria volta Maria Nievo, ultima discendente del suo ramo, si unì in matrimonio con Lodovico Bonin Longare a metà Ottocento, determinando l'ultimo passaggio di beni e di carte. Queste comprendono istrumenti pergamenacei e cartacei, fascicoli di cause, cospicua documentazione amministrativa e contabile, disegni, catastici, corrispondenza. La citata revisione complessivamente condotta sui materiali in Bertoliana ha consentito di perfezionare l'assegnazione della documentazione a ciascun produttore e la ricomposizione delle serie di ciascun fondo, talora risultata incerta nel corso dell'intervento del 2008-2010. Alla data di conclusione dei lavori, 30 novembre 2016, non sono state rinvenute le unità nn. 50 (371 provv.), 388 (354 provv.), 643 (316 bis provv.). Si segnala infine che altra documentazione Bonin Longare, riguardante in particolare il diplomatico Lelio, è conservata al Museo del Risorgimento e della Resistenza di Vicenza, unitamente a medaglie, decorazioni, uniformi, fotografie.

494 registri, 12 volumi, 37 buste, 429 mazzi, 60 vacchette, 81 filze, 80 fascicoli, 19 pacchi, 6 quaderni, 2 documenti sciolti.

Archivio della famiglia Bonin Longare, Nievo, Ghellini Saraceno

1207 - 1918 unità archivistiche 1013