Archivi di famiglia

Archivio della famiglia Gualdo Cerchiari

Nel 1804 il nobile Alvise Cerchiari, ultimo rappresentante della sua casata, lascia in eredità al cavaliere Francesco Gualdo di Nicolò tutti i suoi beni (a questo proposito, cfr. scheda soggetto produttore). Come sempre accade in questi casi, il passaggio di proprietà dei beni comporta anche il passaggio di proprietà delle carte ad essi relative: l'archivio Cerchiari viene dunque aggregato all'archivio Gualdo. E' molto probabile che, proprio in questo frangente, il conte Francesco Gualdo abbia deciso di dare un nuovo ordinamento sia alle carte Cerchiari ad esso pervenute, sia allo stesso archivio di famiglia. Risale forse a questo periodo l'organizzazione in volume degli istrumenti, sia pergamenacei che cartacei, che prima dovevano essere conservati sciolti. Verosimilmente, risale a questa stessa epoca l'articolazione delle carte e dei processi nelle seguenti serie, desunte dai cartigli presenti sulle buste coeve che contengono la documentazione: - "Patrimonio Gualdo", questa serie doveva contenere le scritture relative all'amministrazione dei beni di proprietà della famiglia Gualdo; - "Eredità Cerchiari", relativa forse all'amministrazione della sostanza Cerchiari ereditata da Francesco Gualdo; - "Eredità Cerchiari Bissari", contenente documentazione relativa alla sostanza Cerchiari Bissari, venutasi a creare probabilmente a seguito del matrimonio tra Giovanni Marzio Cerchiari ed Attilia Bissari, avvenuto nel 1672; - "Eredità Cerchiari Cerato Loschi", inerente l'eredità venutasi a formare forse a seguito del matrimonio, nel XVIII secolo, tra Margherita di Giuseppe Cerchiari ed un Cerato Loschi. Sulla base delle intitolazioni riportate nei cartigli, si è dunque ipotizzato che l'archivio fosse così strutturato e si è pertanto deciso di rappresentare in questo modo l'albero archivistico. Tuttavia, va specificato che si tratta di una semplice ipotesi di ordinamento, poiché ad un attento esame del materiale ci si è accorti che il contenuto delle buste non corrisponde affatto a quanto dichiarato dal contenitore. Nelle buste, infatti, si trovano fascicoli processuali diversi mescolati senza alcun criterio individuabile a carte sciolte e, soprattutto, si trovano carte Gualdo mescolate a quelle Cerchiari e a quelle relative alle diverse eredità (si segnala, inoltre, la presenza di un consistente nucleo di carte Pasetti, giunte in casa Gualdo quasi sicuramente a seguito del matrimonio tra il conte Francesco e Margherita Pasetti). L'ipotesi più probabile è che l'archivio, in origine, fosse molto più corposo, ma una buona parte deve essere andata dispersa; questa ipotesi è avvalorata anche dalla presenza, in biblioteca Bertoliana, di una ventina di buste provenienti da quest'archivio, ora riutilizzate per contenere materiale manoscritto del tutto estraneo a questo fondo. Ciò che è rimasto, sembra quasi sia stato collocato casualmente all'interno delle buste, sconvolgendone completamente l'ordine voluto dal conte Gualdo. Dato lo stato di enorme disordine in cui versa il materiale, non è stato possibile in fase di censimento provvedere ad un suo riordinamento. Solamente uno studio approfondito delle carte, unito alle indicazioni fornite dall'unico strumento di corredo coevo presente nel fondo, ossia un catastico delle scritture Cerchiari, può infatti aiutare a ricostruire, almeno in parte, l'originario vincolo archivistico che le univa. Si segnala, infine, l'esistenza di un ulteriore inventario relativo a questo fondo, redatto dal dal personale della Biblioteca e consultabile in formato cartaceo. Si tratta di uno strumento di corredo piuttosto analitico, relativo ad una porzione della documentazione, che fornisce una dettagliata descrizione dei fascicoli e delle singole carte sciolte.

17 volumi membranacei, 2 volumi, 49 mazzi, 1 registro cartaceo.

Archivio della famiglia Gualdo Cerchiari

1099 - 1857 unità archivistiche 69