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Gualdo Cerchiari

Secondo alcuni storici, la nobile ed illustre famiglia vicentina Gualdo proviene dalla Germania (ed il cognome sarebbe dunque un'italianizzazione del tedesco "Wold"), secondo altri, invece, da Rimini. Non esistono tuttavia documenti in grado di avvalorare l'una o l'altra tesi.
Girolamo Gualdo, canonico, letterato e genealogista (m. 1566), sostiene che il primo rappresentante della sua casata fu un certo Pietro Valdo di Aicardo da Rimini, giunto a Vicenza attorno al sec. XI. I Gualdo erano ascritti al Consiglio Nobile, dove nel 1510 avevano sei posti, e potevano vantare diversi membri nel Collegio dei Giudici. Nel 1523 l'imperatore Carlo V, ospite della famiglia Gualdo a Vicenza, nomina Stefano e tutti i suoi discendenti cavalieri aurati e conti palatini, titoli che vengono poi riconosciuti anche dalla Serenissima. La nobiltà della casata viene inoltre confermata dal Governo Veneto con le sovrane risoluzioni 11 marzo 1820 e 9 agosto 1826.
Il fondo attualmente presente in biblioteca Bertoliana comprende le carte prodotte e conservate da due esponenti di casa Gualdo, nello specifico il conte e cavaliere Francesco (1781-1849), e suo figlio Nicolò (m. 1852). Francesco, figlio di Nicolò e Paolina Venier, fu un esponente della cultura vicentina dell'Ottocento. Scrittore e letterato, raccolse una cospicua galleria di quadri dei più noti artisti a lui contemporanei; fece inoltre parte della Società del Pantheon di Roma e fu un grande mecenate; trascorse i suoi ultimi anni di vita a Venezia, dove fu consigliere straordinario della I. R. Accademia di Belle Arti. Stando a quello che dice di lui il Da Schio, "la moda de' suoi tempi era lo sprecamento del proprio patrimonio, ed egli vi riuscì, benché fosse stato rimpinguato da molte eredità, quasi del tutto". Tra le eredità alle quali si fa riferimento, vi fu senza dubbio anche quella lasciatagli nel 1804 da suo cugino Alvise Cerchiari, figlio di Carlo e di Giulia Gualdo, sorella di suo padre Nicolò.
Quella dei Cerchiari è una nobile famiglia proveniente con ogni probabilità da Firenze. Da qui si sposta in diverse città quali Bologna, Venezia e appunto Vicenza, dove vanta diversi membri all'interno del Consiglio Nobile. La casata si estingue all'inizio del XIX secolo con Alvise e i beni della famiglia passano in proprietà ai Gualdo. Sembra tuttavia che la poco accorta amministrazione del conte Francesco abbia contribuito alla perdita di gran parte delle ricchezze accumulate. La stessa moglie, Margherita Pasetti, sembra si sia adoperata per risolvere la situazione economica della famiglia, fallendo e morendo poi per il dispiacere. La difficile situazione finanziaria potrebbe spiegare la scelta del figlio Nicolò di vendere la villa di famiglia, detta "La Gualda", fatta edificare a Montecchio Maggiore da Stefano Gualdo nel sec. XVI, ai Fogazzaro (a questo proposito, cfr. b. 43, fasc. n. 2).

Archivio della famiglia Gualdo Cerchiari

1099 - 1857 unità archivistiche 69