Archivi di famiglia

Archivio della famiglia Porto Godi Pigafetta

Il primo a fregiarsi del cognome Porto Godi Pigafetta fu il conte Alfonso Porto di Manfredo, che nel 1720 sposò Violante Godi Pigafetta. Con questo matrimonio si unirono i patrimoni, e di conseguenza i relativi archivi, delle famiglie Porto e Godi Pigafetta pervenuti in eredità ai due coniugi, e venne a costituirsi il fondo tradizionalmente noto come Porto Godi Pigafetta. Al suo interno si possono riconoscere, infatti: i titoli giuridici relativi al patrimonio Porto dal 1082; i titoli relativi all'eredità di Massimiliano Godi, concentratosi negli anni nelle mani della contessa Violante; i documenti prodotti nell'ordinaria e straordinaria amministrazione del patrimonio costituitosi. La struttura e il contenuto del fondo qui descritto sono stati gradualmente ricostruiti a seguito del censimento e dell'analisi degli archivi Porto, Porto Godi Pigafetta e Piovene Porto Godi, nonché di approfondite ricerche bibliografiche e genealogiche. In origine, infatti, il fondo Porto Godi Pigafetta risultava costituito da una serie di istrumenti catasticati, da una serie molto corposa di processi e scritture diverse, soprattutto di carattere giuridico ed amministrativo, e da numerosi registri di contabili e di amministrazione. Tuttavia, lavorando innanzitutto al fondo noto come Porto, si è scoperto che i processi che tradizionalmente ne facevano parte appartenevano in realtà proprio all'archivio Porto Godi Pigafetta (come suffragato anche dai catastici che li servono), e pertanto si è deciso di ricondurli ad esso, sia virtualmente a livello di banca dati, sia fisicamente. Inoltre, sempre in fase di schedatura, si è potuto constatare che i processi, le scritture ed i registri di amministrazione abitualmente ricondotti al fondo Porto Godi Pigafetta riguardano in realtà la gestione dell'asse ereditario Piovene Porto Godi, ed anche in questo caso si è deciso di collegarli all'omonimo archivio. Va infatti ricordato che la legittima discendenza maschile della famiglia Porto Godi Pigafetta si esaurisce con la morte di Girolamo (+ dicembre 1800), nipote di Alfonso e Violante, e con la morte della sorella Paolina si estingue anche la linea legittima di discendenza designata da Massimiliano Godi. Con l'estinzione della famiglia Porto Godi Pigafetta il relativo archivio si chiude. Paolina, con testamento del 20 marzo 1825 istituisce propri eredi universali i conti Francesco, Antonio, Tommaso e Orazio fratelli Piovene, discendenti legittimi di Atalanta Piovene, sorella di Massimiliano Godi. Parte del patrimonio Porto Godi Pigafetta, ed il relativo archivio, seguono dunque il ramo Piovene Porto Godi, per le cui vicende familiari ed archivistiche si rimanda al relativo fondo. In conclusione, a seguito delle scoperte e degli spostamenti suddetti, il fondo Porto Godi Pigafetta risulta essere ad oggi costituto da: - una serie "Istrumenti", che comprende i documenti prodotti e ricevuti dalle famiglie Godi e Porto in un arco di tempo che va dal 1082 al 1769 circa; - una serie di "Processi", costituita dalle cause giudiziarie inerenti l'amministrazione dell'asse ereditario; - una serie di "Catastici", che servono le due precedenti.

Fonti d'archivio: Serie "Istrumenti", Mazzo CLXII, n. 14874; Uffici del dipartimento del Bacchiglione e della provincia di Vicenza (1815-1866), b. 76, fasc. P, n. 30.

41 mazzi di documenti cartacei e pergamenacei, 53 mazzi cartacei di processi, 8 registri.

Archivio della famiglia Porto Godi Pigafetta

1082/10/08 - 1878 unità archivistiche 102