Archivi di famiglia

Archivio della famiglia Piovene Porto Godi

La porzione di archivio della famiglia Piovene Porto Godi conservato dalla Biblioteca civica Bertoliana fu depositato nei primi anni del Novecento dal conte Guido Piovene Porto Godi, nonno dello scrittore Guido Piovene. Il fondo, rimasto sino a quel momento indiviso fra fratelli di precedenti generazioni, era stato in quegli anni suddiviso tra i membri di due rami della famiglia: l'uno scelse di depositare il proprio patrimonio documentario in biblioteca, l'altro continuò a conservare le proprie carte nel palazzo di Orgiano fino a quando, negli anni Settanta del Novecento fu depositato in Archivio di Stato di Vicenza, ove è tuttora consultabile. La struttura e il contenuto del complesso documentario riconducibile alla famiglia Piovene Porto Godi sono venuti delineandosi in modo sempre più netto nel corso del censimento dei fondi tradizionalmente denominati dall'istituto conservatore «Piovene» e «Porto Godi Pigafetta». La puntuale analisi della documentazione (in particolare le registrazioni contabili) ha consentito la ricostruzione e ridefinizione della fisionomia dell'archivio della famiglia Piovene nel quale, in seguito a vicende familiari e patrimoniali, confluirono carte relative all'amministrazione del patrimonio della famiglia Porto Godi Pigafetta, estintasi nel 1825, e di cui i Piovene divennero legittimi successori. La discendenza maschile della famiglia Porto Godi Pigafetta si esaurì, infatti, con la morte di Girolamo (+ dicembre 1800) mentre con la morte della sorella Paolina (+ 1825) si estinse anche la linea legittima di discendenza. Paolina, con testamento del 20 marzo 1825 istituì eredi universali i conti Francesco, Antonio, Tommaso e Orazio fratelli Piovene, discendenti di Atalanta Piovene, sorella di Massimiliano Godi. A partire da quel momento i fratelli Piovene subentrarono nella titolarità del patrimonio Porto Godi Pigafetta -nonchè del relativo archivio- che unirono al proprio; furono contestualmente tenuti, pena la decadenza dal titolo di eredi, ad aggiungere al proprio il cognome Porto Godi, in ossequio alla volontà testamentaria di Massimiliano Godi, ultimo esponente della nobile e potente famiglia (per le vicende del patrimonio Godi e del relativo archivio successive all'estinzione della famiglia si rimanda alle descrizioni dei fondi «Godi» e «Porto Godi Pigafetta»). In sintesi, nell'archivio Piovene Porto Godi sono state distinte due sezioni: le carte prodotte e accumulate dagli esponenti della famiglia Piovene (c.d. ramo di Vicenza) per la gestione del secolare patrimonio familiare, e quelle prodotte sempre dai Piovene, ma in qualità di eredi anche del patrimonio Porto Godi Pigafetta. La scelta di restituire virtualmente la composita natura dell'archivio Piovene Porto Godi, suddividendolo nei due sub-fondi Piovene e Piovene Porto Godi, trova giustificazione non solo nell'intento di rispettare le diverse modalità di aggregazione delle carte, ma anche per agevolare la comprensione della complessa struttura dell'archivio e favorire l'accesso e il reperimento della documentazione. I risultati delle ricerche bibliografiche e genealogiche condotte hanno suffragato le scelte operate per il cambiamento dell'intestazione di autorità (forma principale del nome del soggetto produttore) da Piovene a Piovene Porto Godi e per l'assegnazione all'archivio di nuclei documentari precedentemente attribuiti ad altre famiglie. A tal proposito, menzione a parte merita il trattamento riservato, in fase di censimento, al corposo nucleo documentario corrispondente alla sezione «Processi e scritture contabili», che raccoglie documentazione di natura eterogenea. Nella maggior parte dei casi si tratta di scritture relative all'amministrazione del patrimonio Piovene Porto Godi distinto negli assi ereditari Piovene, Mancassola e Porto Godi Pigafetta: si conservano per lo più fascicoli di atti processuali, registri vari di amministrazione, bilanci, repertori di istrumenti, quaderni di livelli attivi e passivi, documenti sciolti in originale e in copia ecc. (per una descrizione più dettagliata, si rimanda alle schede delle singole unità archivistiche). Il materiale è pervenuto organizzato in mazzi, all'interno dei quali sono raccolti documenti, spesso anche di tipologie diverse, afferibili sia alla famiglia Porto Godi Pigafetta sia ai Piovene Porto Godi. Tale modalità di aggregazione risale molto probabilmente ad anni recenti e non risulta assolutamente chiaro in base a quali criteri sia stata effettuata. Questa documentazione, prima dell'intervento, era stata attribuita al fondo "Porto Godi Pigafetta". Durante la schedatura si sono riconosciute alcune serie (Cassa di Vicenza, Libri giornale) che, prodotte dapprima dai Porto Godi Pigafetta, sono state riprese senza soluzione di continuità, oltretutto con le medesime caratteristiche estrinseche ed intrinseche, dai Piovene Porto Godi, in quanto necessarie all'espletamento delle medesime pratiche amministrative. Durante l'attività di schedatura è stato inoltre individuato un nucleo di documentazione di carattere privato riconducibile a Luigi Piovene Porto Godi, ultimo produttore delle scritture del presente fondo. Particolare attenzione merita un'ultima riflessione. Carte riconducibili alle figure di Giovanni Antonio Bortolan e del figlio Giovanni, quest'ultimo suocero del suddetto Luigi Piovene Porto Godi (cfr. l'introduzione al fondo «Bortolan» e la relativa scheda Soggetto produttore) sono state ritrovate frammiste a documentazione di carattere fiscale e processuale della famiglia Piovene Porto Godi e alle scritture personali del conte Luigi. Se si considera che il fondo «Piovene Porto Godi» è stato depositato in Bertoliana dal conte Guido, figlio di Luigi e Caterina Bortolan (figlia di Giovanni e ultima produttrice delle carte di famiglia qui conservate), è da ritenere con ogni probabilità fondata l'idea che anche il fondo «Bortolan» sia giunto nella medesima occasione in qualità di archivio aggregato al fondo «Piovene Porto Godi». Non essendo stato possibile ritrovare nell'archivio della biblioteca alcun elenco di deposito che supportasse detta ipotesi, si è deciso, nel rispetto della tradizione interna all'istituto di conservazione, di mantenere divisi gli archivi e fornirne descrizioni separate.

157 mazzi, 142 filze, 68 registri, 22 volumi cartacei e pergamenacei, 4 buste, 1 cartella di disegni sciolti.

Archivio della famiglia Piovene Porto Godi

ca. 1227 - 1871 unità archivistiche 394