Epistolario Vincenzo e Lodovico Gonzati
L'epistolario di Vincenzo e Lodovico Gonzati è parte di una più ampia raccolta di manoscritti, volumi, opuscoli e materiale grafico che giunse alla Biblioteca Bertoliana attraverso due fondamentali donazioni. La prima, annunciata da Lodovico nel 1874, confluì a seguito della sua morte, che avvenne improvvisamente il 12 settembre 1876. Essa costituì il Fondo Gonzati, ossia il nucleo originario vincolato per disposizioni testamentarie a precise clausole volte a evitare la sua dispersione. La seconda, compiuta a partire dal 1879 e protrattasi per circa un trentennio, si verificò per volere di Teresa Beretta, vedova di Guido Gonzati, fratello maggiore di Lodovico: i vari materiali pervenuti in questa occasione incrementarono via via la raccolta precedente. Non è a oggi possibile, in assenza di dati certi, ricondurre con esattezza a quale delle due donazioni appartengono tutti i materiali che costituiscono il fondo attuale, un tempo depositato in due sale delle case Zileri (appositamente acquistate dal Comune di Vicenza per fare spazio alla notevole raccolta) confinanti con l'antica sede al Monte di Pietà. Andrea Capparozzo (1816-1884), bibliotecario negli anni della prima donazione, si occupò nel 1878 di redigere l'inventario dei materiali manoscritti collocati nella "libraria" di Lodovico (1878), che seppur rimasto incompleto, consente di collegare alcune unità archivistiche qui presenti con la principale donazione (n. 1, 3-5, 8, 24; si veda: A. Capparozzo, Manoscritti che si trovano nella Libreria di M. Lodovico Gonzati da aggiungersi a quelli della Bertoliana. Catalogo fatto nel 1878, Vicenza, Biblioteca civica Bertoliana, pp. 20-22, 28). La sua analisi consente di confermare che l'Epistolario non costituiva in origine un corpus unitario: scelte postume alla morte di Capparozzo stabilirono infatti lo smembramento di alcuni nuclei, causando la divisione di miscellanee e manoscritti oggi non più disposti unitamente, come testimoniato dall'u.a. 8 qui presente, in precedenza legata a vari carteggi indirizzati a Vincenzo Gonzati, la cui collocazione attuale non risulta ancora individuata (si veda: Capparozzo 1878, p. 22, segnatura F. 5.34, dove compare il fascicolo compreso in una miscellanea). Alla donazione di Teresa Beretta, invece, si lega con certezza l'u.a. n. 10, come risulta dall'indicazione a penna redatta sulla controguardia del volume, donato il 20 luglio 1908. La ricca raccolta manoscritta riguardante i carteggi privati della famiglia, per lo più lettere indirizzate a Vincenzo e Lodovico, venne dunque destinata alla creazione di un suo specifico epistolario, caratterizzato da 24 unità disposte in due buste (E. 55, 56). Di queste, solo due furono censite presumibilmente negli anni ottanta del Novecento da Adele Scarpari (n. 2 e 7), che si occupò d'inserire la numerazione a matita delle carte nell'angolo inferiore sinistro, e delle lettere in quello superiore destro. Per cercare di rendere più chiara la sua fruizione, si è scelto di suddividere il materiale per soggetto produttore: a Vincenzo appartengono i fascicoli n. 1-9, contenenti prevalentemente la corrispondenza intessuta con i figli Augusto, Bernardo, Giovanni Maria, Lodovico, Guido e Maria Teresa, detta Teresina. Tra questi si contano inoltre lettere del fratello Marc'Antonio (n. 1), del cugino Jacopo Bonaccioli (n. 2) e di Giambattista Baseggio, alcune delle quali indirizzate al bibliofilo vicentino Francesco Testa (n. 8). A Lodovico, invece, si legano i fascicoli n. 10-24, che presentano missive a lui inviate da svariati personaggi legati all'ambiente ecclesiastico, politico e culturale del tempo, come Fedele Lampertico (n. 16), Paolo Lioy (n. 17), Giovanni Da Schio (n. 22), Jacopo Cabianca e vari altri. A Lodovico appartiene poi un volume che raccoglie lettere autografe - e di Bortolo Mussolin - inviate al fratello Giovanni Maria durante un grave periodo di malattia (n. 10) e, infine, un fascicolo contenente documenti, atti e diplomi conferiti a lui e al padre Vincenzo (n. 24). Tutte le unità, a eccezione delle n. 10 e 24, presentano sulla camicia, sul dorso o sulla controguardia/controcoperta indicazioni di mano di Vincenzo (n. 1-9) e di Lodovico (n. 11-23 ), nonché antiche segnature che si riferiscono all'ordinamento delle stesse nell'originaria Biblioteca Gonzati, situata in uno dei palazzi signorili nei pressi della contrà di Santo Stefano (anche detta contrà Della Pozza). Le unità associate a Vincenzo, che si occupò di ordinare il materiale rilegandolo in volumi o al relativo fascicolo, si susseguono in ordine temporale nel rispetto della loro antica aggregazione: il carteggio relativo al figlio Bernardo, per esempio, costituente un nucleo formato da tre volumi e un fascicolo di lettere rilegate che si susseguono cronologicamente (n. 3-6), precede di fatto quello di Guido (n. 7), altrimenti compreso tra le stesse. Alle unità che si presentavano prive di una specifica numerazione (n. 1, 3-6, 8-10, 20, 24), è stato poi aggiunto il conteggio delle singole lettere, posto a matita nell'angolo inferiore destro. A un inventario non pervenuto, ma probabilmente riconducibile agli anni Ottanta, si lega la numerazione redatta a matita nell'angolo superiore destro dei fascicoli n. 11-23, tutti relativi alla corrispondenza di Lodovico, disposti in ordine di mittente tra l'unità n. 10, cronologicamente precedente, e la n. 24 che, come detto, conserva principalmente documentazione differente dai carteggi personali. Si contano inoltre sporadiche numerazioni e segnature antiche, segnalate nella descrizione interna delle singole unità. Le missive non rilegate, che non riportano data, si collocano alla fine dei rispettivi fascicoli, mentre quelle rilegate che non rispettano l'ordine temporale sono segnalate nelle descrizioni interne delle unità. Numerose missive risultano inviate a Cornedo Vicentino: qui, dove tutt'oggi permane una contrada dedicata ai Gonzati, essi possedevano una villa dominicale, ora Brunelli Bonetti, detta "villa Veronica". E' infine possibile supporre che alcuni carteggi Gonzati conservati nella sezione speciale del Fondo Lettere (b. Le 8), pertinenti per contenuto e cronologia con il presente epistolario, fossero in origine parte dello stesso fondo. Il materiale, forse pervenuto con la donazione Beretta, non è stato a oggi inventariato. Nel 2017 il Centro Studi Antoniani di Padova, Istituto di ricerca scientifica della Provincia Italiana di Sant'Antonio di Padova e dei Frati Minori Conventuali, collegata con la Basilica del Santo, ha avviato un progetto di ricerca volto all'analisi del carteggio di Bernardo Gonzati (frate al Santo e autore di una fondamentale guida storico-artistica della basilica) incluso nelle u.a. 3-6 di questo epistolario. Per queste quattro unità è stato aggiunto il regesto delle oltre 400 lettere, indicando altresì per ognuna data, luogo di invio e di destinazione, mittente e destinatario. Il contenuto delle lettere è stato per la maggior parte sintetizzato attraverso la trascrizione di parti fondamentali del testo o che riportano fatti, personaggi, pensieri o opere d'arte o librarie. Ai fini di un futuro approfondimento sulla collezione Gonzati, si sono poi individuate le numerose opere manoscritte e a stampa che Bernardo inviò al padre con l'intento di incrementare la sua raccolta: molte sono le lettere che includevano in origine un testo, di cui è talvolta indicato l'autore e il titolo. Di quelle identificate e presenti in Bertoliana, quasi tutte provengono proprio dal lascito Gonzati: si rimanda alla descrizione del contenuto delle unità e al regesto delle missive per i singoli riferimenti o curiosità.