Archivio degli scrittori vicentini del Novecento

Carte Antonio Barolini

Le Carte Antonio Barolini fanno parte del Progetto "Archivio Scrittori Vicentini del Novecento", progetto nato nella metà degli anni '90, di cui queste carte costituiscono il primo nucleo, e che si prefigge di raccogliere e valorizzare la documentazione dei più importanti scrittori vicentini del Novecento. Il fondo è entrato a far parte del patrimonio della Biblioteca Bertoliana nel 1984, per dono della moglie di Barolini, Helen Mollica: al primo lascito se ne sono aggiunti altri due (1988 e 1999) e nel 2005, 2010 e 2011, ulteriori piccole donazioni. Il primo nucleo delle carte fu temporaneamente depositato presso Neri Pozza, amico fraterno, convinto sostenitore e anche editore di alcune delle opere di Barolini, che scoprì la propria vocazione editoriale proprio dando alle stampe la prima raccolta poetica di Barolini "La gaia gioventù e altri versi agli amici" (Vicenza, Edizioni dell'asino volante, 1938). Ritirate le carte da Neri Pozza, l'allora direttrice della Bertoliana, Laura Oliva, in carica dal 1969 al 1995, volle stilarne personalmente l'inventario. Queste comprendono numerosi materiali relativi a opere letterarie edite e inedite, in prosa e in poesia, bozze, dattiloscritti e ritagli di articoli (molti dei quali di argomento religioso), appunti per conferenze e carteggi di Barolini con numerosi corrispondenti. Il secondo nucleo di carte, inviato da Helen Barolini alla Bertoliana nel luglio del 1988, comprende la serie preziosa dei dieci diari di Barolini (ad eccezione del nono), redatti dall'aprile 1930 al luglio 1968 e da lui intitolati "Scemenze": contengono poesie, dattiloscritti di romanzi, abbozzi e alcuni studi critici su Barolini, oltre a fotografie, telegrammi, lettere alle figlie e alla moglie e documenti relativi alla famiglia Barolini. Sono inoltre presenti relazioni e documentazione di carattere amministrativo concernenti i rapporti dello scrittore con la RAI, articoli pubblicati da Barolini per "La Fiera Letteraria", scritti critici di Barolini e recensioni a sue opere dal 1962 al 1970 oltre a una numerosa corrispondenza personale (come quella con l'amico Neri Pozza) e professionale. Di tale donazione, al momento del suo arrivo in biblioteca, è stato redatto un sintetico elenco di consistenza. Il terzo nucleo di carte è stato inviato da Helen Barolini alla Bertoliana nella primavera del 1999 e comprende documenti di carattere amministrativo, un quaderno contenente il manoscritto intitolato "Giornale di Stefano" (1951), una lettera di Salvatore Quasimodo a Barolini del febbraio 1966 e 18 foto di famiglia. Anche di questa donazione, al momento del suo arrivo in Bertoliana, è stato redatto un elenco di consistenza. Nel 2005 ai tre nuclei di carte se n'è aggiunto un quarto (dono di Alba Rigoni, amica di Caterina Barolini, la sorella di Antonio morta di tisi nel 1942) costituito da pochi documenti: copie di due raccolte poetiche di Antonio Barolini, "Il meraviglioso giardino" (Vicenza, Edizioni del Pellicano, 1941) e "Poesie di dolore in morte di Caterina e tre preghiere in aggiunta" (Edizioni del Pellicano, 1943), con dediche autografe di Barolini alla sorella e ad Alba Rigoni, una lettera di Barolini a quest'ultima, alcune fotografie e un ritaglio di giornale. Al 2010 risale la donazione da parte delle figlie di Barolini, Teodolinda Lucia, Susanna Giulia e Nicoletta Ellen, di un'ottantina di libri appartenuti al padre, conservati da Teodolinda nel suo studio alla Columbia University di New York, e di alcune carte che lo scrittore aveva inserite all'interno dei libri. Tale donazione è stata catalogata e costituisce ora la "Raccolta Barolini", mentre le carte sono state estratte dai libri, e collocate all'interno dell'archivio. Sempre nel 2010, in occasione del convegno promosso dall'Accademia Olimpica e dalla Biblioteca civica Bertoliana per il centenario della nascita di Antonio Barolini, non potendo presenziare all'iniziativa, la moglie dello scrittore ha donato due copie del suo racconto "A fish tale". Infine, in data 2 maggio 2011, sempre Helen Barolini ha donato una copia dattiloscritta della raccolta di Eugenio Montale "Finisterre : Versi del 1940-42" (con autografi e un ritratto dell'autore di Giacomo Manzù, Firenze, G. Barbera), con dedica manoscritta autografa di Eugenio Montale ad Antonio Barolini, datata 1948. Nel 2019 le Carte Antonio Barolini sono state sottoposte a un intervento di riordino e inventariazione, in parte finanziato dalla figlia maggiore dello scrittore, Teodolinda Barolini, professoressa della Columbia University di New York. L'intervento ha previsto dapprima il censimento inventariale delle singole donazioni, propedeutico e necessario per ipotizzare la struttura archivistica da dare al fondo, e la redazione di un elenco di consistenza sintetico delle unità archivistiche. Nella seconda fase si è quindi proceduto al riordino delle carte nella loro struttura definitiva e alla riorganizzazione del materiale. La terza fase ha previsto l'inventariazione analitica dell'archivio, la redazione degli indici dei nomi, il condizionamento e la rinumerazione del fondo. L'archivio contiene per la maggior parte unità documentarie prodotte da Antonio Barolini, ma sono presenti anche materiali riconducibili ad altri membri della famiglia, come la moglie Helen, le figlie Teodolinda Lucia, Susanna Giulia e Nicoletta Ellen, gli zii Giuseppe e Giulia Gavazzo, e numerose lettere di diversi corrispondenti, tra i quali si segnalano i gruppi più cospicui costituiti dai carteggi con Neri Pozza, Giulio De Benedetti, Max Ascoli, Giovanni Spadolini, Evelina Glanzmann, Giovanni Colombo, cardinale e arcivescovo di Milano, Giose Rimanelli, Smiljana Rendich, Erich Linder, Antonio Pellizzari, Giorgio Bassani, Giangiacomo Feltrinelli, Renata Cambiaghi, e Alberto Ca' Zorzi. Sono, inoltre, presenti materiali postumi e sicuramente di altro soggetto produttore, come quelli relativi alle commemorazioni e alle lezioni per novembre e dicembre 1973 dell'Accademia Olimpica di Vicenza, al consiglio scientifico del Centro di Studi di Architettura "Andrea Palladio" di Vicenza, il il dattiloscritto "Herbert von Einem : Goethe e Palladio. Traduzione di Gian Carlo Giani", con presenza di correzioni e annotazioni manoscritte, in parte in lingua tedesca, la bozza della pubblicazione di Herbert von Einem "Goethe e Palladio" (Vicenza, Camera di commercio industria agricoltura e artigianato, 1974), e il racconto "A fish tale" di Helen Barolini.

Carte Antonio Barolini

1895 - 2010 unità archivistiche 102