Soggetto produttore

Meneghello, Luigi (Gigi)

1922 feb. 16 - 2007 giu. 26

Luigi Meneghello nasce a Malo nel 1922, primogenito di Cleto, proprietario di un'autofficina, e di Pia Giuseppina Canciani, maestra di scuola elementare. Il padre muore nel 1963. In una lettera datata 11 gennaio 1963 (u.a. 11, lettera n. 98), indirizzata a Gigi Ghirotti, Meneghello scrive: «Io e Katia eravamo in Germania, e siamo stati avvertiti della morte del papà per telefono. Siamo arrivati in tempo per il funerale». La madre, originaria di Udine, scompare nel 1949. A lei Meneghello dedica poche ma splendide pagine: in "Pomo Pero" (Rizzoli 1974) la ricorda seduta sulla sua «seggiolina bassa» a «prendere il fresco», chiedendosi «Che pensieri le passavano per la testa? Ah, questo è il bello. Quei pensieri la mamma non li disse mai a nessuno, sarebbe stato inconcepibile...» (p. 672). Ai due fratelli Bruno e Gaetano è profondamente legato per tutta la vita.
Frequenta i primi tre anni della scuola privata della maestra Prospera Moretti («La maestra Prospera non era una donna, per noi, ma un fatto della natura, come il campanile, l'Arciprete, la piazza», Libera nos a Malo, p. 20) e questo gli dà modo di anticipare di un anno l'ingresso alla scuola elementare. Nel 1932 inizia a frequentare il liceo classico Pigafetta di Vicenza, spostandosi ogni giorno da Malo finché, nel 1937, la famiglia decide di trasferirsi nel centro storico di Vicenza in contrà San Marcello. Nel 1939 si iscrive alla facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Padova. Dopo un periodo di relativa vicinanza alla dottrina fascista, lega con gli ambienti antifascisti soprattutto grazie al suo incontro con Antonio Giuriolo nel 1940. Al momento dell'armistizio dell'8 settembre 1943, Meneghello si trova a Tarquinia per il corso di addestramento ufficiali: il reparto si sfascia e Meneghello rientra a Vicenza dove inizia la sua avventura di partigiano. In un primo momento opera nel bellunese, per spostarsi poi sull'Altopiano di Asiago. Nel luglio 1944, sopravvissuto a ben due rastrellamenti, si sposta nella zona dei Colli Berici e quindi, prima dell'inverno dello stesso anno, a Padova, dove organizza l'insurrezione che apre l'arrivo dell'Ottava armata alleata. Dopo la Liberazione si impegna attivamente nel Partito d'Azione e il 17 dicembre 1945, una volta superati gli ultimi cinque esami, si laurea con il massimo dei voti con una tesi di laurea su «Il problema della filosofia e della cultura moderna in "La Critica" di Croce».
Nel 1947 vince un concorso del British Council per studiare Contemporary English Culture. Verso la metà di settembre di quell'anno Meneghello raggiunge Londra, per spostarsi poi a Birmingham e quindi a Reading. L'anno successivo, il 1948, è un anno particolarmente importante: nel mese di settembre viene nominato ufficialmente docente del Dipartimento di Inglese dell'Università di Reading e, il 23 dello stesso mese, sposa Katia Bleier, un'ebrea jugoslava internata ad Auschwitz con la famiglia e giunta in Italia come clandestina dopo aver saputo che la sorella Olga, sopravvissuta al campo di concentramento, viveva a Malo. A proposito di Katia e di ciò che rappresentò per Meneghello, si cita un frammento del primo volume de "Le Carte" (Rizzoli 1999): «[...] è più profonda la grammatica che sa, negli strati profondissimi della grammatica: non gerundi o casi, non algebra, non punti cardinali, ma la ragione delle cose del mondo».
Gli anni '50, che lo vedono fondatore di una Sezione Italiana semi-autonoma, sono particolarmente difficili: da un lato per le condizioni di salute di Katia, ricoverata nel 1954 in un sanatorio per tubercolosi, dall'altro per la difficile situazione finanziaria. In questo periodo è però ugualmente attivo sia come giornalista, scrivendo in maniera massiccia per diverse testate italiane e inglesi (cfr. u.a. 2 e 5), sia come traduttore, soprattutto per Neri Pozza e Vallecchi. Nel 1961 il Dipartimento di Studi Italiani di Reading, della cui dirigenza viene incaricato proprio Meneghello, acquisisce la totale indipendenza e diviene uno dei più prestigiosi centri di italianistica del Regno Unito. È tra il 1961 e il 1962 che Meneghello inizia a lavorare al suo primo libro, "Libera nos a malo", il quale sarà pubblicato nel 1963 nella collana «Biblioteca di letteratura. I contemporanei» da Feltrinelli. Con il 1964, anno di pubblicazione de "I piccoli maestri" (sempre per Feltrinelli) e del primo viaggio di Katia e Gigi in America, inizia una serie di viaggi in India, Cina, Sicilia, Palestina, Jugoslavia, Spagna, Scozia e Grecia. La pubblicazione successiva dovrà attendere ben dieci anni: Meneghello infatti non pubblicherà più nulla fino al 1974, anno in cui stampa per Rizzoli "Pomo Pero", seguito due anni dopo da "Fiori italiani". Durante questo periodo di silenzio editoriale, Meneghello continua però a trascrivere spunti, riflessioni e progetti che, una volta selezionati, organizzati e suddivisi per decennio, saranno editi da Rizzoli in tre corposi volumi dal titolo "Le Carte" (Anni sessanta, 1999; Anni settanta, 2000; Anni ottanta, 2001).
Meneghello dirà addio all'Università e alla città di Reading nel 1980, quando si trasferisce con Katia a Londra. Tra il 1980 e il 2004, anno della morte di Katia, vive tra l'Inghilterra e Thiene, per trasferirsi infine nella città berica in via Nino Bixio in modo definitivo. Qui muore il 26 giugno 2007.
Donatore di carte alla Biblioteca civica Bertoliana.

Carte Luigi Meneghello

1948 - 1999 unità archivistiche 51