Epistolario Natale Dalle Laste
L'epistolario di Natale Dalle Laste si compone di varie unità archivistiche. Le prime due, legate tra loro per tipologia di contenuto, provengono tuttavia da donazioni diverse. La prima, costituita da un volume cartaceo di 57 documenti rilegati, confluì nelle collezioni della Biblioteca Bertoliana grazie alla donazione elargita nel 1888 dall'allora bibliotecario Domenico Bortolan (1850-1928), come risulta dall'intestazione di mano di Vittorio Barichella, suo assistente, redatta sulla c. Ir. Dalla segnatura "L 7.38 Gonzati" presente sulla controguardia anteriore, si apprende inoltre che lo stesso era un tempo parte integrante della "libraria" di Lodovico Gonzati (1813-1876), al quale si attribuisce l'indicazione a penna. Non risultano a oggi chiare, tuttavia, le varie successioni di proprietà: sul recto della prima carta (margine superiore) vi è infatti riportato, da mano non identificata, il nome di Teresa Agostinelli, vedova Chioda. Sembra dunque che il volume appartenesse a una terza collezione e, probabilmente, fu questo il motivo che provocò la sua omissione dalla donazione Gonzati, avvenuta nel 1876. Sul documento n. 53 è poi presente una nota autografa di Girolamo Giustiniani (anche chiamato "Giustiniano" e "Giustinian"), al tempo podestà di Bergamo (1784-1786) e in seguito capitano e vice-podestà di Padova dal 1794 al 1796. Egli rende noto che 43 lettere autografe di Dalle Laste, oltre a 25 libri dal medesimo donatigli, erano in origine in suo possesso, come risulta dalle indicazioni di sua mano presenti sui documenti effettivi (per maggiori informazioni si rimanda alla descrizione interna dell'unità). Tutte le missive di Dalle Laste che precedono la nota di Giustiniani, infatti, risultano numerate a penna e, nonostante non riportino il nome del destinatario, sono indirizzate per la gran parte a sua "eccellenza". A questo proposito si vedano le lettere di Dalle Laste pubblicate a cura di Jacopo Morelli nel volume "Lettere familiari dell'abate Natale Lastesio ora per la prima volta pubblicate con una narrazione intorno all'autore dell'ab. Jacopo Morelli consigliere S.M.I.R.A., Bassano 1805": in esso vi sono sei lettere inviate allo stesso Giustiniani (pp. 282-286), i cui testi coincidono con alcune missive autografe di Dalle Laste ivi raccolte (in particolare si vedano le n. 15-17). Si può dunque ritenere che anche la rimanente documentazione - o parte di essa - sia strettamente legata alla figura di Giustiniani. Infine, limitandosi a un'ipotesi, si deduce che le ultime 4 missive, prive di numerazione e di indicazioni, siano state unite al carteggio di Giustiniani in un secondo momento per essere rilegate in un unico volume (2 di queste risultano inviate a Domenico Pisani di Marostica). Molteplici documenti e carte sono state mutilate, incollate ad altre lettere o piegate nei margini, per interventi forse riconducibili a Bortolan o a Barichella. Per una maggiore fruizione e omogeneità del carteggio, si è scelto d'inserire la numerazione sulle ultime quattro lettere, in linea con il metodo adottato per le precedenti. L'ordinamento rispetta l'ordine temporale a eccezione delle lettere n. 2, 4 e delle ultime quattro (n. 54-57), mentre la n. 29 non presenta data certa, e le n. 30-44 sono state mutilate della parte dove in origine si ponevano, probabilmente, la data e la firma del mittente. Oltre alle lettere di Dalle Laste indirizzate, con ogni probabilità, a Giustiniani (n. 1-26, 28-42, 44-45), se ne conta una inviata al dottor Iaxich (n. 27); vi sono poi missive inviate a Dalle Laste da Giovanni Paolo Dolfin, vescovo di Bergamo (n. 43) e da Vincenzo Marigonda, parroco di Cessalto (n. 46). A quest'ultimo è indirizzata la n. 47, redatta dal libraio veneziano Giovanni Antonio Coleti, mentre al medesimo Giustiniani, con certezza, si legano le n. 48-51 inviate da Jacopo Morelli, all'epoca prefetto e custode della Biblioteca Marciana. A questi si attribuisce, infine, la n. 52 riportante un messaggio per Giustiniani: egli attesta di essersi recato nella sua casa per la restituzione di un «preziosissimo ritratto e delle carte lastesiane», probabilmente le stesse ivi raccolte a lui utili per la realizzazione dell'opera già citata (Lettere familiari...1805). La seconda unità, invece, costituita da un fascicolo cartaceo di 72 lettere, giunse alla Bertoliana nel 1876 con la donazione di Lodovico Gonzati, come risulta dall'antica segnatura E. 6.32 redatta dal bibliotecario Andrea Capparozzo sulla coperta anteriore, presente anche nell'inventario del 1878 (A. Capparozzo, Manoscritti che si trovano nella Libraria di M.r Lodovico Gonzati da aggiungersi a quelli della Bertoliana. Catalogo fatto nel 1878, p. 7). Da quest'ultimo si apprende che lo stesso faceva in origine parte di una miscellanea smembrata negli anni di attività di Bortolan e Barichella (e non prima del 1888) per permettere la creazione dell'epistolario Dalle Laste. Sulla camicia anteriore del fascicolo vi è riportata un'indicazione di mano di Vincenzo Gonzati (1774-1849), padre di Lodovico, che esplica l'entità del materiale raccolto, ovvero 25 lettere della contessa Terenzia Ghellini (1736-1818) indirizzate a Dalle Laste, e 47 risposte di quest'ultimo alla medesima. Il carteggio, non originale, risulta trascritto da Vincenzo Gonzati dalle lettere probabilmente conservate dalla Ghellini, o dai suoi eredi: sul recto della camicia, oltre all'antica segnatura della libreria Gonzati (E. 5.34), si trova infatti incollato un cartiglio di mano di Vincenzo, il quale riporta che «alla carta che raccoglieva le lettere della Ghellini stava segnato di sua mano: "Al Dottor dalle Laste e da esso conservate, e da suoi eredi rimandatemi"». La documentazione, rilegata al fascicolo, è suddivisa in due nuclei: il primo si riferisce alle lettere indirizzate a Dalle Laste (n. 1-25; cc. 1-8), mentre il secondo, anticipato da una carta d'appunti di Vincenzo (c. 9r), raccoglie quelle di risposta alla contessa (n. 26-47; cc. 10-21). L'ordine temporale all'interno dei nuclei è rispettato a eccezione della lettera n. 25. Il contenuto del carteggio si lega alle disquisizioni relative alle iscrizioni latine apposte al palazzo Chiericati in occasione del passaggio a Vicenza del pontefice Pio VI. Vi è infine anche una terza unità archivistica (segnata EDL 1) contenente originariamente tre corposi fascicoli di lettere autografe avvolte con sottile spago. La camicia che raccoglieva i documenti recava le seguenti indicazioni manoscritte: "Dalle Laste Natale. Lettere autografe" (in rosso) - "Dalle Laste Natale. Lettera autografe" (in blu) - "Lettere olografe dell'Ab. Lastesio dal 1745-1773 all'ab. Paolo D.r Ceratti di Thiene Padova. Lette; e se ne ometta la stampa" (segue sigla). Qui, presente anche un sottofascicolo col la seguente indicazione manoscritta in due colori (blu e rosso): "Dalle Laste Natale. Lettere autografe stampate a Bassano". Il materiale epistolare lavorato ha prodotto 5 fascicoli contenenti le lettere di Natale Dalle Laste a: Cerati Paolo, Dalle Laste Pietro (padre), Tisocco Niccolò (zio), Camillo, Cognato e lettere di Natale Dalle Laste e di destinatari non indicati.