Epistolario Gaetano Girolamo Maccà
L'epistolario di Gaetano Girolamo Maccà, raccolto in un unico volume, doveva essere un tempo parte integrante della libreria privata del marchese Lodovico Gonzati. La cospicua libreria del marchese confluì all'interno del patrimonio della Biblioteca Bertoliana a seguito della sua morte, che avvenne improvvisamente il 12 settembre 1876. La considerevole donazione Gonzati (più di 6.000 opere) era stata da egli già annunciata due anni prima, nel 1874. La provenienza dell'epistolario è desumibile grazie all'antica segnatura (E. 6. 29) redatta a penna sulla controcoperta del volume, che se confrontata con l'inventario redatto nel 1878 da Andrea Capparozzo (A. Capparozzo, Manoscritti che si trovano nella libreria di M. Lodovico Gonzati da aggiungersi a quelli della Bertoliana, Vicenza, Biblioteca civica Bertoliana, p. 7) ci da la certezza effettiva che il carteggio fosse parte della libreria di Lodovico. L'unità, che abbraccia un arco cronologico che va dal 1785 al 1820, venne censita da Adele Scarpari, presumibilmente, alla metà degli anni Ottanta. Scarpari apportò al volume due numerazioni: per carte (angolo inferiore sinistro) e per documenti (angolo in alto a destra). Nel volume sono conservati un totale di 88 documenti (di cui 82 numerati) e 164 carte. Si rileva che la numerazione per documenti non tiene conto delle sole missive, ma anche di tutti quei documenti che di fatto non si presentano in qualità di epistole, come: il diploma di "Accademico Errante" conferito a Maccà nel 1810 (n.1), dieci minute di padre Maccà (n.3, 8, 10, 12, 51, 63, 66, 68, 77 e 80), una minuta di Antonio Calaffà (n.19) e due elenchi di "Nodari vecchi di Schio" (titoletto appuntato sulla carta da Maccà) di Pietro Maraschin (n. 57-58). La minuta n. 77 è costituita da un totale di tre documenti che però figurano, all'interno della numerazione, come un "unicum" in quanto si riferiscono alla medesima lettera di Guidantonio Zanetti (n. 76), identificata da Maccà come "Lettera A" (seguono "Lettera B" "C" "D" ed "E"). Prive di numerazione per documenti sono le due elegie dell'arciprete di Enego Stefano Caregnato, che figurano come allegate a due diverse missive; l'elegia a c. 50 si lega alla missiva n. 27 mentre l'elegia a c. 53 si lega all'epistola n. 28. Sulla coperta anteriore del volume, a matita rossa e di mano non identificata, si rileva il cognome del soggetto produttore. L'uso della matita rossa è riscontrabile anche all'interno del volume (n. 57, 65, 76, 78-79, 81), dove è stata utilizzata per apportare alcune sottolineature. Le lettere, ordinate per mittente, sono state rilegate in volume in un momento imprecisato, ma si può supporre che ciò sia avvenuto precedentemente l'arrivo delle stesse in Bertoliana. Si segnala la presenza di numerose annotazioni (correzioni e puntualizzazioni) di padre Maccà, che risultano avere una funzione di pro-memoria per lo stesso studioso. Si segnala che sulla missiva n. 71 sono presenti alcune annotazioni con calcoli matematici, di mano non identificata, che sembrerebbero non essere coerenti con il contenuto della lettera. Infine si sottolinea come l'indirizzo del destinatario (sul verso di ogni lettera) sia fondamentale per risalire ai conventi e all'epoca in cui padre Maccà prestò servizio religioso. In questo epistolario sono certamente confluite la maggior parte e le principali lettere che riguardano lo studioso, ma in Biblioteca Bertoliana sono conservate anche altre epistole legate a padre Maccà. All'interno dell'epistolario Trissino-Baston, (E. 110) vi sono alcune lettere autografe di Gaetano Girolamo Maccà a destinatario non identificato e nello stesso fondo (E. 111) sono confluite delle missive del filosofo e medico valdagnese Antonio Mastini a Gaetano Girolamo Maccà.
1 volume.