Archivi d'impresa

Archivio della Casa editrice La Locusta

L'archivio, costituito da 563 fascicoli che coprono un arco cronologico che va dal 1909 al 2008, è stato donato alla Biblioteca Bertoliana da Rienzo Colla che, con diposizione testamentaria (rep. n. 42.169 del 3 maggio 2010 notaio d'Ercole in Vicenza), affida alla civica vicentina "tutte le lettere, documenti, manoscritti e materiali perché siano adeguatamente conservati, catalogati e studiati". Il fondo si caratterizza per l'eterogeneità dei materiali conservati; oltre ai carteggi con gli autori, comprende pubblicazioni, estratti e saggi, nonchè documenti di carattere personale di Rienzo Colla, che nel 1954, con un gruppo di giovani amici della San Vincenzo, fonda la casa editrice per pubblicare "La parola che non passa" di don Primo Mazzolari. Da quel momento il marchio editoriale si identifica totalmente con il suo fondatore, che della sua piccola casa editrice è il direttore, il redattore, il correttore di bozze, il magazziniere, lo spedizioniere. Anche l'archivio e il suo ordinamento risentono della personalità di Colla, che già a partire dal 1939 inizia a raccogliere documenti e corrispondenza con don Giovanni Rossi e don Primo Mazzolari, con i quali, ancora studente liceale, era entrato in contatto. L'archivio ha il merito, pertanto, non solo di documentare l'attività de La Locusta, ma anche alcuni momenti significativi della vita del suo fondatore. Negli anni romani degli studi universitari e dei primi lavori come giornalista, Colla raccoglie recensioni sugli articoli che pubblicava e contemporaneamente comincia un rapporto epistolare con personalità importanti, sia sacerdoti che laici, di cui conserva ogni comunicazione. Non mancano anche alcune lunghe lettere del padre, scritte durante la lontananza di Rienzo da Vicenza, che danno un'impronta intimistica della documentazione. Gli interessi in ambito giornalistico e religioso, alimentati anche dalla vocazione a diventare sacerdote, lo spingono a collezionare una notevole quantità di pubblicazioni e ad abbonarsi a periodici come "La civiltà cattolica", "Il regno", "Studium". Nel corso della sua lunga attività di editore (1954-2004) colleziona amicizie importanti, testimoniate da un carteggio ricco di nomi e di documenti, e pubblica 326 edizioni, delle quali conserva una nutrita rassegna stampa. Rienzo Colla dona alla Biblioteca Civica Bertoliana il suo archivio editoriale, la biblioteca personale e il magazzino delle edizioni La Locusta in giacenza presso la sua abitazione con la specifica volontà che l'ente non fosse solo conservatore del bene ma che fosse promotore dell'ordinamento e dello studio delle carte, destina anche una somma di denaro sufficiente per avviare un progetto archivistico. A distanza di qualche mese dalla morte di Rienzo Colla, avvenuta nel luglio 2009, si è attivata la procedura di esecuzione testamentaria ma il materiale è arrivato in Bertoliana solamente nel dicembre 2012. Al momento del versamento è stato compilato un elenco di consistenza sommario, verificato all'inizio del progetto nella fase della ricognizione dell'archivio. La ricognizione, condotta dall'aprile al giugno 2014, ha permesso di poter capire la struttura dell'archivio e poter procedere con la redazione di un progetto di ordinamento, approvato dalla Soprintendenza per i beni archivistici di Venezia nello stesso giugno 2014. L'intervento archivistico è stato svolto da Elisa Zanchin nel 2014-2015. Inizialmente il metodo di lavoro adottato ha previsto l'analisi dei 17 scatoloni conservati nei depositi della biblioteca contenenti le carte de La Locusta. Il fondo è pervenuto ordinato e pulito, tutto il materiale era condizionato in fascicoli opportunamente intitolati dal soggetto produttore, che talvolta ha indicato anche gli estremi cronologici; a parte due scatoloni con documentazione molto recente, non esistevano carte sciolte. E' stato lo stesso soggetto produttore a dare la struttura all'archivio come lo conserviamo oggi. Rienzo Colla ha operato con precisione sulle sue carte a più riprese quando la casa editrice era ancora attiva; sicuramente prima del 1992 aveva già ordinato tutto il carteggio in vista dell'edizione "Lettere a La Locusta" (a cura di Rienzo Colla, 1992). Per quanto riguarda le altre serie, Attività editoriale e Rassegna Stampa, sono state ordinate forse in un momento successivo, ma non abbiamo testimonianze o tracce chiare al riguardo. Nel 2004, anniversario del cinquantesimo anno di attività de La Locusta, terminano le tre serie archivistiche principali. Il materiale ricevuto e raccolto dal soggetto produttore negli anni successivi, dal 2005 al 2009, si trova in uno stato di confusione e non c'è alcuna traccia di ordinamento. Rienzo Colla quindi ha ordinato il suo archivio personale per svolgere la sua attività lavorativa e in previsione di una futura fruizione del materiale, avendo coscienza del valore delle carte. Quello che Rienzo Colla non considerava di interesse per lo studio erano i documenti amministrativi. Ci rimangono pochissime fatture in 18 blocchetti, rimasti forse per adempiere ad obblighi fiscali di tenuta della documentazione per un certo periodo. Non sappiamo con certezza se Rienzo Colla ha prodotto strumenti di corredo al fondo, come elenchi o rubriche. Esiste un articolo di Nevio Furegon, giornalista de Il Gazzettino, intitolato 'La Locusta apre l'archivio' del 3 gennaio 1993 in cui è citata l'edizione delle 142 'Lettere a La Locusta' e accenna ad un 'indice dei corrispondenti'. Non è chiaro se esisteva quindi una rubrica, nel fondo comunque non si è conservata. E' raro riscontrare nei fondi d'archivio privati un'organizzazione che denota una metodologia non solo per la gestione corrente delle carte ma anche per valorizzare il proprio archivio, una chiara volontà da cui poi sarà scaturita l'idea della donazione. E' probabile che Rienzo Colla in queste operazioni sia stato consigliato e guidato da Albino Morello, bibliotecario presso la Bertoliana. Morello ha curato nel 1986 la mostra e la tavola rotonda su La Locusta (Mostra documentaria inaugurata il 4 giugno 1986 con un convegno intitolato «Gli anni della Locusta» presso la Biblioteca Civica Bertoliana.), evento organizzato in occasione delle celebrazioni del trentennio della casa editrice. Sappiamo che tra Albino Morello e Rienzo Colla esisteva una salda amicizia, testimoniata anche da lettere e cartoline conservate nel fondo ma raccontata anche da colleghi bibliotecari che vedevano in passato i due impegnati in lunghe discussioni di confronto. Albino Morello ha elaborato il catalogo de La Locusta, aggiornato al 2004, compilato in collaborazione con Rienzo Colla. L'ordine scelto per riorganizzare il materiale in sede di ordinamento è quello predisposto dal soggetto produttore. La struttura delle serie archivistiche era chiaramente ricostruibile, sebbene Rienzo Colla non abbia usato numerazioni. L'intitolazione dei fascicoli ha permesso di seguire una traccia che ha portato alla creazione di sei serie archivistiche. La prima 'Carteggio' comprende tutta la corrispondenza raccolta per annate e alcune unità con lettere di specifici interlocutori, considerati rilevanti da Rienzo Colla. L'ordinamento dei fascicoli è quello cronologico, imposto dal soggetto produttore; per valorizzare al meglio questa documentazione si è deciso di creare una rubrica dei corrispondenti, per facilitare la ricerca e dare un accesso facilitato rispetto alla grande quantità di nomi e di enti che si susseguono negli anni. La serie 'Attività editoriale' rappresenta la raccolta di materiale di studio, di ricerca per lo svolgimento dell'attività editoriale e inizialmente di giornalista di Rienzo Colla. Non esisteva un ordinamento specifico nella sequenza dei fascicoli, che non presentavano nè una numerazione nè un ordine alfabetico. Pertanto, rispettando lo stato originario delle carte, la descrizione presenta i fascicoli come ci sono pervenuti, cominciando per rilevanza e per consistenza con i manoscritti di don Primo Mazzolari. Segue la serie "Rassegna stampa" formata da fascicoli dedicati alla raccolta delle recensioni apparse su quotidiani, riviste, pubblicazioni di ogni tipo sulla casa editrice La Locusta e su ogni singola edizione. L'ordinamento scelto dal soggetto produttore era evidente, avendo numerato i fascicoli con le recensioni alla casa editrice (in due serie dal I a IX e da 1 a 8) e avendo ordinato in senso alfabetico per cognome dell'autore i fascicoli dedicati alle edizioni. Seguono due serie archivistiche meno cospicue, la serie 'Documenti amministrativi', oggetto di scarto da parte del soggetto produttore e la serie 'Documenti personali', con lettere dei genitori di Rienzo Colla e pochi ricordi. Infine rimangono pochi documenti raccolti dal 2005 al 2009, rappresentati da poca corrispondenza, articoli di giornale non fascicolati, tutto mescolato senza alcun ordinamento. Per questa documentazione, accumulata nell'ultima fase di vita di Rienzo Colla, si è scelto di rispettarne la storia archivistica e di trattarla come serie a sè stante.

Con l'archivio della casa editrice, Rienzo Colla dona alla Bertoliana anche il magazzino de La Locusta e la sua biblioteca personale. Le edizioni de La Locusta e la biblioteca Colla sono state interamente catalogate (per un totale di 4.430 volumi); l'omogeneitò fisica della raccolta è oggi garantita dalla sezione di collocazione "R. COL." e virtualmente dal legame catalografico tra i libri e il possessore. La fase di catalogazione della biblioteca di Colla ha evidenziato una caratteristica spesso riscontrabile nelle biblioteche personali ma non in modo così spiccato: moltissimi volumi (circa il 70%) contengono materiali archivistici vari, autografi di Colla, cartoline, ritagli di giornale, bozze di articoli, pagine di riviste, santini, fogli di preghiera, nonchè dediche autografe e note del possessore. La peculiarità della raccolta libraria ha comportato la necessità di attuare un progetto di descrizione analitica degli esemplari catalogati e contestualmente la messa in atto di una precisa organizzazione archivistica del materiale. La descrizione catalografica ha previsto l'elaborazione di precise note all'esemplare dei volumi, con riportate le indicazioni dei materiali archivistici conservati (tipologia del materiale, quantità, autori e titoli degli articoli di giornale, ecc.). Questi materiali sono poi stati estrapolati, per motivi conservativi, dai volumi pertinenti. Per non perdere il legame archivistico tra i frammenti archivistici e la biblioteca, a questi frammenti è stato apposto il numero di inventario e la collocazione del volume, sono stati digitalizzati, poi inseriti in camicie conservati e ora conservati all'interno del fondo archivistico suddivisi per collocazione. I file digitali sono stati collegati alla descrizione dell'esemplare e oggi visualizzabili dall'OPAC: https://opac.regione.veneto.it/SebinaOpac/.do

 

Archivio della Casa editrice La Locusta

1909 apr. 29 - 2008 gen. 03 unità archivistiche 563