Soggetto produttore

Carcano Volpe, Lodovico

1769 mar. 31 - 1866 giu. 24

Il conte Lodovico Carcano Volpe nacque a Vicenza il 31 marzo 1769 dal nobile Carlo e dalla contessa Maria Volpe. Secondo la biografia redatta nel 1866 dall'amico don Giuseppe Rossi (G. Rossi, Il conte Lodovico Carcano Volpe, Vicenza 1866), Lodovico fu accolto in giovane età in casa dello zio materno, Lodovico Volpe, che si occupò della sua educazione in tutte le discipline. Questi scelse come suo maestro l'abate veronese Francesco Zanolli che, oltre all'insegnamento delle scienze filosofiche e della retorica, gli trasmise la passione per i classici greci e latini, da lui ricordati e recitati fino agli ultimi anni di vita. Abile nella scrittura, nella musica e nel canto, nonché dotato di carattere vivace e allegro, Lodovico si distinse presto nella società vicentina del tempo divenendo «l'anima e la delizia» dei salotti privati. Per lui il compositore Domenico Cimarosa, rappresentante della Scuola musicale napoletana, compose l'Endimione, operetta che riscosse grande successo in tutto il territorio italiano. I modi affabili e la naturale propensione alla vita «gaia e gioconda» gli avvalsero numerose e importanti amicizie, che sovente accoglieva nel suo palazzo un tempo situato alle pendici di monte Berico (per l'antica litografia del palazzo, distrutto parzialmente durante la costruzione del tunnel per la ferrovia, si veda: Palazzo Carcano ed Ingresso ai Tunel in Vicenza, in Vicenza e suoi dintorni, disegni a due tinte presi dal vero e litografati da Marco Moro, Vicenza-Venezia 1850). Dopo aver retto la carica di podestà di Vicenza per due trienni (19 aprile 1819 - 30 dicembre 1826) ottenne, il 28 dicembre 1826, il ruolo di rappresentante della città alla Congregazione centrale di Venezia, evento che lo portò a lasciare Vicenza per trasferirsi temporaneamente nella città lagunare. Nonostante la carica centrale determinasse una retribuzione annua di 2.000 fiorini, pari - o quasi - agli stipendi degli alti funzionari dello Stato, Lodovico viveva al di sopra delle proprie possibilità finanziarie, ricorrendo di frequente a prestiti: fu questo uno dei principali motivi che lo spinsero a stipulare un matrimonio d'interesse con la patrizia veneta Matilde Barbaro, che gli risultò finanziariamente vantaggioso. Come riscontrato nello studio di Eurigio Tonetti, si rivela fondamentale alla comprensione delle vicessitudini che caratterizzarono l'attività veneziana di Lodovico, la consultazione della sua corrispondenza epistolare conservata alla Biblioteca Bertoliana (Fondo Epistolari, E. 24), testimonianza degli intensi rapporti intessuti con l'amico vicentino Francesco Testa e con i conti Alessandro e Leonardo Trissino. Dalle lettere si riscontrano, infatti, numerosi particolari legati ad affari e «pratiche invischiate in tortuosi giri burocratici» - talvolta ai limiti della legalità - che Lodovico intraprendeva per procurare vantaggi agli amici vicentini della sua cerchia (E. Tonetti, La rappresentanza politica nel Veneto e l'amministrazione delle città, in Il Veneto austriaco 1814-1866, a cura di P. Preto, Treviso 2000, pp. 53-67). Proprio per merito di questi ultimi Lodovico ottenne, trascorsi i primi sei anni del mandato, la riconferma delle proprie mansioni, resa possibile da una fervida campagna elettorale che gli consentì di acquisire consensi pur non recandosi mai personalmente a Vicenza. Seppur ammonito su ordine dell'imperatore di non favorire questioni private e personali, l'atteggiamento del conte vicentino non mutò fino alla fine del secondo e ultimo mandato (1838), che determinò altresì la fine della sua carriera politica. Ritiratosi a Vicenza non oltre il 1849 (Rossi 1866, p. 9), condusse vita tranquilla e agiata fino alla morte, che lo colse all'età di 97 anni, il 24 giugno 1866. Di lui rimangono, oltre al già citato epistolario, anche quattro opere a stampa, nello specifico due sonetti, un idillio e una biografia dell'architetto vicentino Bartolomeo Malacarne (cfr. S. Rumor, Gli scrittori vicentini dei secoli decimottavo e decimonono, vol. I, Venezia 1905, p. 371).

Epistolario Lodovico Carcano Volpe

1826 set. 30 - 1850 nov. 15 unità archivistiche 1