Archivio dei Musei civici di Vicenza

L'archivio storico del Museo civico di Vicenza si conserva ancor oggi presso Palazzo Chiericati, acquistato nel 1839 dal Comune di Vicenza quale prestigiosa sede delle ricche raccolte d'arte, pervenute in dono fin dai primi decenni del XIX secolo, grazie ai preziosi lasciti di benemeriti cittadini. La gestione delle molteplici collezioni, confluite nel Palazzo palladiano restaurato e aperto al pubblico nel 1855, venne affidata ad una Commissione, appositamente creata già a partire dal 1834, divenuta definitiva con il nome di Commissione per la conservazione delle cose patrie nel 1845. Tale organismo aveva il compito di preservare "la pinacoteca, i disegni e gli scritti autografi, le incisioni, la numismatica, i marmi, le sculture e i ruderi del Teatro Berga, la storia naturale e il gabinetto di fisica". L'inventariazione del fondo si chiude idealmente con gli anni Ottanta del Novecento, in concomitanza con la morte dell'allora direttore Gino Barioli (1982). In Palazzo Chiericati è stato rinvenuto anche un settore dell'archivio prodotto dalla "Commissione provinciale per la conservazione dei monumenti di Vicenza" che, istituita nella città berica nella seconda metà dell'Ottocento, aveva sede presso la Prefettura, essendo il prefetto presidente di diritto. Tale settore del fondo, che copre solamente l'arco cronologico 1908-1915, coincide con il periodo in cui fu segretario Giovanni da Schio (1875-1947). Eletto nel 1908, da Schio si dimise nel dicembre del 1914, essendo divenuto "ufficiale del regio esercito". Si conserva poi, raggruppata anch'essa in un fondo autonomo denominato "Ispettori onorari", la documentazione prodotta nell'esercizio di tale incarico, di diretta nomina ministeriale, da Luigi Ongaro (1866-1950), da Antonio Marco Dalla Pozza (1900-1967), che furono rispettivamente direttore e conservatore del Museo, e da Gastone Trevisiol (1909-1944), noto speleologo attivo nel vicentino deceduto durante la seconda guerra mondiale.

L'inventario dell'archivio storico del Museo civico di palazzo Chiericati, curato da Manuela Barausse, è stato finanziato dalla Fondazione Giuseppe Roi Onlus nel 2020, in occasione dei duecento anni dalla inaugurazione della prima Pinacoteca pubblica vicentina.