Soggetto produttore

Piovene, Guido

1907 lug. 27 - 1974 nov. 12

Figlio unico del Conte Francesco Piovene Porto Godi e di Stefania di Valmarana, Guido Piovene nasce a Vicenza il 27 luglio 1907. Compie gli studi elementari come allievo esterno nel Collegio Cordellina di Vicenza. Abbandona la sua città natale per frequentare il Liceo classico nel Collegio dei Barnabiti a Lodi, per trasferirsi poi al Liceo Classico Parini di Milano. Si laurea in filosofia alla Facoltà di Lettere e Filosofia della Regia Università di Milano, discutendo una tesi sull'estetica del Vico con il prof. Giuseppe Antonio Borgese. Inizia giovanissimo un'intensa e fruttuosa attività giornalistica per varie riviste e quotidiani, attività che accompagnerà costantemente il suo impegno narrativo. Nel 1935 entra al "Corriere della Sera", per il quale lavorerà fino al 1952, soprattutto come corrispondente da vari paesi, quali Gran Bretagna, Irlanda, Spagna e Francia. Nel 1949 è chiamato a Parigi a dirigere la Sezione Arti e Lettere dell'UNESCO. Dopo un primo matrimonio conclusosi nel 1938, si risposa con Mimy Rachel Pavia, preziosa e inseparabile compagna fino alla morte. Nel 1950 decide di partire alla volta degli Stati Uniti per un viaggio massacrante, durato un anno, di cui rimangono resoconti meravigliosi. Nel 1952 diventa collaboratore di "Epoca". L'anno seguente inizia la collaborazione con "La Stampa", scrive per la rivista "Espresso Mese" e contemporaneamente s'impegna con la RAI per un lungo viaggio in Italia. Nel 1960 è in Russia. Al suo ritorno accetta la Presidenza della Casa della Cultura di Milano. Nel 1965 ricomincia i reportage dall'Europa, dall'America Latina e dall'Oriente. Nell'agosto del 1970 si manifestano i primi sintomi della malattia che nel giro di poco tempo lo porterà all'atrofia muscolare e lo costringerà a continui ricoveri al National Hospital for Nervous Diseases di Londra. Nel giugno del 1974 viene coinvolto da Indro Montanelli nel progetto per la creazione de "Il Giornale Nuovo". In novembre torna a Londra per le consuete visite, dove, colpito da embolia polmonare, muore il 12 novembre 1974. 


La vicenda letteraria e intellettuale di Guido Piovene, che muove da radici venete per intersecare profondamente le inquietudini del Novecento europeo, è riconosciuta dalla critica quale una delle esperienze più alte e complesse della storia culturale di questo secolo. Trova un avvio precoce e intenso nel romanzo Il ragazzo di buona famiglia, scritto a vent'anni e rimasto inedito fino al 1998. L'esordio editoriale è del 1931, con il volume di racconti La vedova allegraDel 1941 è il romanzo più noto, Lettere di una novizia, che apre, come succederà di consueto per le opere di Piovene, un acceso dibattito critico. Negli anni Quaranta escono altri tre romanzi, che indagano le tematiche di verità e menzogna, malafede e diplomazia interiore: La Gazzetta Nera (1943), Pietà contro pietà (1946), I falsi redentori (1949). Al silenzio narrativo del quindicennio successivo, interrotto solo da qualche racconto edito in rivista, fa riscontro un intensificarsi delle collaborazioni giornalistiche, dell'attività di saggista, di critico, di scrittore di viaggi, che da sempre accompagna quella di romanziere. Escono De America (1953), Viaggio in Italia (1957) e il volume di saggi La coda di paglia (1962). Nel 1963 vengono date alle stampe Le Furie, il romanzo più caro a Piovene, e nel 1970 la desolata speculazione metafisica de Le stelle freddePostumi escono, tra gli altri, il romanzo incompiuto Verità e menzogna (1975) e la raccolta di scritti Idoli e ragione(1975), l'ultimo volume curato da Piovene, estrema testimonianza di quella "passione dell'intelligenza" e di quel "dolore intellettuale" che ne ha segnato l'intera parabola esistenziale.

Carte Guido Piovene

[sec. XX] unità archivistiche 334