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Valmarana

Secondo la leggenda riportata dallo storico Pagliarino, il nome della famiglia deriva dalla Valle Valmariana, poi per corruzione Valmarana, dove Mario, figlio di Brunchilda e Regolo Gallo, costruì un castello. Fuor di leggenda, la presenza della famiglia Valmarana nel territorio vicentino è attestata sin dalla fine del Trecento, epoca in cui alcuni esponenti risultano iscritti al cittadino Collegio dei giudici. Nei secoli successivi la presenza della casata nelle istituzioni cittadine venne rafforzandosi, attraverso l'ingresso nel Consiglio nobile della città e grazie ad alcune investiture feudali concesse dai vescovi. In particolare, nel 1452, diversi esponenti della famiglia videro rinnovata l'investitura del luogo detto "Vallis Mariane", poi Valmarana. Acquisirono il titolo di conti nel 1540 con Carlo V, che nominò Giovanni Luigi, Giacomo e fratelli Valmarana Conti Palatini. Secondo le fonti genealogiche, capostipite della famiglia fu Alberto di Bonazonta, sposato con Vinanzia Capra. Dai loro due figli maschi, Bonazonta e Trintinello, scaturirono le due linee della famiglia, i Valmarana di San Faustino e i Valmarana del Giardino. Questi ultimi, a loro volta si diramarono nella linea di San Lorenzo e dei Patrizi Veneti. Nel 1646 infatti i conti Triffone, Stefano e Benedetto figli di Prospero e di Eugenia Fortezza chiesero di essere ascritti alla nobiltà veneziana. Da allora si ebbero due distinte linee della famiglia. I nobili vicentini e i patrizi veneti. Le due linee vicentine, di San Lorenzo e di San Faustino, vennero così denominate dalle contrade dove si trovavano i loro palazzi. Il ramo di San Faustino discende da Bonazonta: il 1 marzo 1322 il vescovo di Vicenza lo investì, con il figlio Alberto e il nipote Mario, del feudo del Castello di Valmarana. Nel 1581 Giulio Cesare Valmarana (1541-1621) acquistava dal conte Giacomo Angaran la casa a San Faustino che la famigli abitò fino al 1810, anno in cui la famiglia passò nel palazzo attiguo di cui rimase erede per la morte dell’ultimo dei Trento, Ottavio. Nel 1715 Giustino Valmarana acquistò dal monastero di Ognissanti di Padova una villa posta sui colli Berici, l'odierna villa Valmarana ai Nani, commissionandone la decorazione pittorica a Giambattista e Giandomenico Tiepolo. La fabbrica e la zona in cui essa è collocata ispirarono Antonio Fogazzaro per l'opera "Piccolo mondo moderno". Antonio Fogazzaro conosceva bene la villa: aveva infatti sposato Margherita Valmarana (1843-1922), figlia di Angelo e Giuseppina Lampertico. Una parte dell’archivio di Margherita Valmarana, in seguito al matrimonio con Antonio Fogazzaro, confluì tra le carte dell’archivio Roi Fogazzaro, anch’esso depositato in Bertoliana (cfr. Archivio Roi Fogazzaro Valmarana, sezione dono 1985, serie "Amministrazione contessa Rita Valmarana"). Tra gli ultimi illustri esponenti della casata, va segnalata la figura di Giustino Valmarana (1898-1977), deputato alla Costituente.

Archivio della famiglia Valmarana di San Faustino

1407 - 1948 unità archivistiche 432