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Roi Fogazzaro Valmarana

Antonio Fogazzaro sposò la contessa Margherita Valmarana il 31 luglio 1866. Il matrimonio sancì il legame tra la famiglia Fogazzaro e la famiglia Valmarana. I Fogazzaro avevano origini borghesi; erano infatti imprenditori tessili dell'alto vicentino. Fu il nonno di Antonio, Giovanni Antonio, ad aumentare la già cospicua fortuna di famiglia e a trasferirsi definitivamente a Vicenza. Egli entrò nell'alta società e accrebbe il prestigio familiare grazie al matrimonio, in seconde nozze, con Isabella Spaur. Fu per questo che, ai tempi di Antonio, i Fogazzaro non erano estranei all'ambiente vicentino più raffinato. Margherita Valmarana nacque dal matrimonio tra il conte Angelo e la contessa Giuseppina, sorella di Fedele Lampertico. Giuseppina, donna posata e attenta alla famiglia, in pochi anni fu toccata da molte disgrazie: perse i due figli maschi, Gaetano e Giustino, a pochi giorni di distanza nel 1881 e, solo tre anni dopo, il marito Angelo e la giovane nuora Livia Piovene, morta per tisi nel 1884. Restò quindi sola nella conduzione della famiglia, con i due nipotini Angelo e Giuseppina. Forse le premature morti dei fratelli Valmarana incisero nello stretto rapporto che si venne a instaurare tra i coniugi Fogazzaro e la famiglia d'origine di Margherita. I Fogazzaro erano soliti frequentare le ville della famiglia Valmarana; ne è testimonianza il romanzo "Daniele Cortis" che Antonio Fogazzaro ambientò nelle ville di Velo d'Astico e Seghe di Velo. La stessa residenza vicentina dei Fogazzaro, villa San Bastian, era adiacente a villa Valmarana ai Nani, dove viveva la "nonna Pina" con i nipoti Angelo e Giuseppina. Fu Antonio Fogazzaro a consigliare l'istitutrice che per dieci anni visse a Villa ai Nani, la bavarese Felicitas Buchner, la quale ebbe con lui una relazione di profondo affetto e reciproca stima. Fu compito invece di Margherita l'approvazione di un marito per la nipote Giuseppina, scelta che ricadde su Camillo Franco, notaio di Arsiero e figlio di un amico di famiglia dei Fogazzaro. Con la morte di Giuseppina Lampertico, nel 1904, si ruppero gli equilibri che legavano le due famiglie e questioni di asse ereditario turbarono la serenità dei rapporti tra i Fogazzaro e i Valmarana. Margherita, favorita dal padre Angelo nella successione, venne quasi completamente esclusa dal testamento della madre, che invece le preferì il nipote Angelo, al quale cedette anche la villa di Seghe di Velo. Questa scelta da parte della contessa Lampertico fece nascere qualche screzio, che si risolse presto con la costruzione di una nuova villa a Velo d'Astico: la celebre Montanina. Il 23 gennaio 1888 Teresa Fogazzaro, figlia primogenita di Antonio e Margherita Valmarana, si fidanzò con Giuseppe Roi. Il ramo della famiglia dal quale nacque Giuseppe era originario di Fusea, frazione del comune di Tolmezzo nel Friuli, e si trasferì a Vicenza attorno ai primi decenni dell'Ottocento per aprirvi un proprio canapificio. Fu tuttavia il padre di Giuseppe ad accrescere la fortuna della famiglia installando all'interno della fabbrica di Vivaro (inaugurata nel 1871) dei macchinari moderni originari dell'Inghilterra. Ben si comprende come il giovane rappresentasse "un buon partito". Il matrimonio fu celebrato il 1°settembre 1888; nove mesi dopo nacque la primogenita Irene. Dalla coppia nacquero altri quattro figli: Margherita (1890), Giuseppe (1894), Bianca (1897) e Antonio (1906). Giuseppe Roi continuò a far progredire le sue industrie e, prima assieme al fratello e dal 1899 da solo, realizzò per i suoi dipendenti e le loro famiglie le case operaie, l'iscrizione alla cassa di previdenza, l'asilo infantile, la scuola di lavoro per le bambine. Accanto alla fortuna imprenditoriale egli intraprese la carriera politica, ricoprendo la carica di consigliere comunale in alcuni paesi della provincia e diventando sindaco di Vicenza nel 1906. Per il suo lavoro, Giuseppe Roi ricevette molti riconoscimenti e onorificenze. La più importante fu la concessione del titolo nobiliare di marchese ricevuta da Papa Leone XIII il 6 marzo 1901 e trasmissibile ai primogeniti maschi. Il marchese Roi morì a Roma il 3 dicembre 1926. Giuseppe, detto Gino, primo figlio maschio di Teresa e Giuseppe, proseguì l'opera del padre. L'11 giugno 1921 sposò la nobildonna Antonia Lonigo, dalla quale nacquero Maria Teresa nel 1922 e Giuseppe, detto Boso, nel 1924. Boso Roi, uomo dallo spiccato senso artistico, grande collezionista e mecenate d'arte, fu l'ultimo erede delle famiglie Roi e Fogazzaro.

Archivio della famiglia Roi Fogazzaro Valmarana

1743 - 1983 unità archivistiche 1331