Soggetto produttore

Lampertico

La famiglia Lampertico, originaria della Lombardia, giunge a Vicenza nella prima metà del Settecento, ma in merito alla data precisa del suo arrivo e sulle sue origini le fonti sono avare di informazioni.
Giovanni da Schio (1798-1868), autore della poderosa opera manoscritta "Persone memorabili in Vicenza", estesa per 18 volumi fittissimi di notizie, genealogie, bibliografie di scritti, elenco di opere d'arte, ritratti, fotografie, "Persone memorabili in Vicenza", composta e copiata, con correzioni e aggiunte, tra il 1825 e il 1867, a proposito delle origini della famiglia Lampertico e del suo arrivo a Vicenza fornisce i seguenti elementi di descrizione: "Tra le nuove famiglie di Vicenza vi fu questa non delle più potenti. Un mercantario ambulante di gomitoli di filo e di bombase la fondò sul principio di questo secolo, il suo nome fu Fedele Lampertico".
La scarsità di informazioni relative al primo periodo vicentino della famiglia si riscontra anche nei libri d'Estimo, nei quali il cognome Lampertico non compare se non nei registri di fine Settecento e inizi Ottocento.
Sebastiano Rumor, presbitero, letterato e storico vicentino, vicebibliotecario della Bertoliana dal luglio 1890 e direttore della stessa dal 1925, è uno dei pochi studiosi ad essersi occupato delle origini della famiglia, tracciandone un albero genealogico che prende avvio da Alessandro Lampertico, del quale non si conosce alcuna informazione, se non la paternità di Carlo Giuseppe. Di quest'ultimo, sempre dall'albero tracciato da Rumor, sono note la nascita, ma non la data della stessa, che probabilmente va collocata nella prima metà del Settecento, a Vicenza nella parrocchia di Santo Stefano, e il matrimonio con Anna Maria di Giuseppe Balzan della parrocchia della Cattedrale di Santa Maria Annunciata, sposata l'8 febbraio 1766. I Libri Polizze dell'Estimo rivelano l'appartenenza di Carlo Giuseppe alla Fraglia dei Linaroli e Canevaroli, mentre l'Estimo del traffico riporta il possesso di un negozio in Contrà San Marcello a Vicenza e un capitale investito di 80 ducati nel commercio di Refi e lino. A partire dal 10 gennaio 1789 la sede del negozio cambia dalla precedente a quella in Pozzo Rosso, mentre Giuseppe Lampertico risulta sempre iscritto alla Fraglia dei Linaroli e Canevaroli, con capitali investiti sempre crescenti, fino ad arrivare ai 250 ducati dichiarati nel 1806, e all'apertura di un nuovo negozio in Contrà San Lorenzo, legato alla sua iscrizione anche nella Fraglia dei Mercanti di Seta, con un investimento di 200 Ducati nell'attività di mercante di drappi serici.
Sempre dall'albero genealogico tracciato da Sebastiano Rumor si apprende che Giuseppe Carlo ha avuto quattro figli: Fedele Gaetano (1796-1837), Domenico Luigi (1774-1851), Carlo Giuseppe (1781-1843) e Luigi Maria (1785-1845).
Fedele Gaetano deve essere identificato con il "mercantario ambulante di gomitoli di filo e di bombase" che secondo Giovanni da Schio fondò la famiglia Lampertico sul principio del XVIII secolo. Nonostante non vi siano molte informazioni su di lui, è uno dei membri più importanti dei Lampertico, e il maggiore responsabile dell'arricchimento della famiglia. La lettura delle lettere commerciali della ditta di Fedele Lampertico conservate presso la Biblioteca civica Bertoliana permette, infatti, di verificare la crescita costante non solo del volume degli affari dello stesso, iscritto alla Fraglia dei Merzari e Drappieri, con negozio a Pozzo Rosso e in Corso Palladio, con un capitale investito che passa dai 150 ducati del 1793 ai 1100 del 1806, ma anche dei contatti commerciali, che lo vedono interagire e trattare con mercanti provenienti da varie parti d'Europa. Dal 1806, inoltre, Fedele Gaetano risulta iscritto nella lista dei contrattanti delle fiere di Bolzano, e negli anni 1816 e 1818 riveste la carica di Console di Prima Istanza del Magistrato Mercantile, posizione della massima importanza, che lo autorizza ad accettare o rifiutare la richiesta di iscrizione nel registro dei contrattanti dei mercanti che volessero prendere parte all'evento fieristico, a disporre sequestri di beni beni mobili, a concedere, su istanza dei creditori, altri mezzi di sicurezza contro debitori insolventi e a far arrestare tutti coloro che sono sospettati di fuga dalla fiera.
Il secondo figlio di Giuseppe Carlo, Domenico Luigi, è, invece, il primo membro della famiglia ad aver sposato una nobildonna, Angela Valle, figlia del conte Galeazzo Valle e Margherita Guzan. Iscritto alla Fraglia dei Merzari e Drappieri, ha un negozio di merzaria in Contrà San Lorenzo, con un capitale investito di 800 ducati, ed è il padre del senatore Fedele Lampertico.
Carlo Giuseppe, terzo figlio omonimo del padre, è, invece, iscritto alla Fraglia dei Marangoni, termine veneto che indica tutti coloro che si occupano della lavorazione del legno, con capitalòe investito di 200 ducati, alla Fraglia dei Librai e Cartieri, con 75 ducati, e, infine, alla Fraglia dei Verai e Specchieri.
Le uniche informazioni reperibili su Luigi Maria, quartogenito di Giuseppe Carlo, sono quelle contenute nell'albero genealogico tracciato da Sebastiano Rumor, che ne riporta solamente la data di battesimo e quella di morte, unitamente al luogo in cui quest'ultima è avvenuta, ossia Milano, dato che potrebbe far supporre lo spostamento dei suoi affari in Lombardia.
La generazione successiva della famiglia è rappresentata dai figli di Domenico Lampertico, Giuseppina (1822-1904) e Fedele (1833-1906), le cui figure testimoniano il radicale mutamento della condizione della famiglia dalle origini povere del capostipite Alessandro alla ricchezza, alla possidenza e all'influenza conquistate dalla sua discendenza.
Giuseppina, primogenita di Domenico, infatti, il 5 febbraio 1840 sposa il conte Angelo Valmarana, membro di una delle più importanti famiglie aristocratiche vicentine, ascritta al patriziato veneziano, dal quale ha due figli, Margherita, che il 31 luglio 1866 sposa Antonio Fogazzaro, e Giustino, che sposa Livia Piovene, figlia di Luigi Piovene.
Fedele, il 5 febbraio 1854, sposa la nobile Olimpia Porto Colleoni, è deputato (dal 1867 al 1870) e senatore (dal 1873 al 1906) del Regno d'Italia, consigliere comunale di Vicenza (30 novembre 1852-19 dicembre 1897) (22 giugno 1902-1905), Assessore comunale di Vicenza (1855-1860), Consigliere provinciale di Vicenza (24 gennaio 1867-agosto 1905), Presidente del Consiglio provinciale di Vicenza (1871-1899), membri di numerose commissioni parlamentari e socio e presidente di innumerevoli società e associazioni, tra cui la Biblioteca civica Bertoliana, della quale fu presidente dal 25 marzo 1866 al 7 marzo 1883, e, secondo la definizione di Silvio Lanaro, «grande agrario paternalista, leader indiscusso dell'oligarchia moderata, discreto ma onnipotente dominatore della vita pubblica locale» (S. Lanaro, Neo-liberalismo e tradizionalismo sociale. Fedele Lampertico, in Società e ideologie nel Veneto rurale (1866-1898), Roma 1976, p. 108).
Nello spazio di tre generazioni si è, quindi, assistito all'ascesa dei Lampertico, da famiglia povera, di umili origini, e giunta da poco a Vicenza, a famiglia potente, radicata nel territorio, protagonista non soltanto della politica locale, ma anche nazionale e internazionale, che può vantare tra le sue file un senatore e diversi legami matrimoniali con importanti famiglie nobili.
Quest'ultima tendenza è continuata anche con i figli di Fedele Lampertico, e ha portato a un ulteriore estensione dell'influenza e dell'importanza della famiglia: Angelina sposa il marchese Fabio Mangilli di Udine il 24 aprile 1876, Domenico la contessa Elisa Piovene Porto Godi il 19 aprile 1878, Orazio sposa la nobildonna Laura Balbi, patrizia veneziana, il 26 aprile 1881.
La famiglia, inoltre, grazie alla ricchezza portata dai commerci, si è impegnata nell'acquisto di numerose terre, perseguendo una politica di espansione fondiaria che ha portato all'acquisto di Villa Conti a Montegaldella ad opera di Fedele Lampertico, nel 1852, che ne ordina alcune modifiche e ne fa la residenza estiva della famiglia, e a diversi altri terreni a Grumolo delle Abbadesse, Grisignano e Camisano, proprietà affittate a contadini legati ai Lampertico da contratti di affitto o di mezzadria.
In città la famiglia Lampertico risiede nel palazzo già Cerchiari su Corso Palladio, ristrutturato e ampliato nel 1804 su disegno dell'architetto Giacomo Fontana.
L'influenza della famiglia Lampertico e la buona politica matrimoniale proseguono anche con i figli di Domenico ed Elisa Piovene Porto Godi, e, in particolare, con Margherita Lampertico, ottava e ultima figlia della coppia, che l'1 settembre 1921 sposa Gaetano Marzotto, imprenditore e mecenate di Valdagno, industriale laniero di quarta generazione, che porta l'azienda familiare a livello internazionale, e che nel 1939 viene nominato conte di Valdagno Castelvecchio.

Archivio della famiglia Lampertico

1422 - 1953