Marasca, Pietro
1808 set. 16 - 1891 mar. 13
Pietro Marasca nacque a Vicenza il 16 settembre 1808 da Giovanni Maria e da Orsola Mengotti. Tre giorni più tardi venne battezzato con il nome di Pierantonio nella Cattedrale, nonostante la famiglia appartenesse alla parrocchia dei Ss. Eleuterio e Barbara, con dimora situata tra la contrà di Santa Barbara e piazza delle Biade: il fatto si lega alla temporanea soppressione dei battisteri secondari, avvenuta per opera di Napoleone. Suoi padrini furono Andrea Lago e Gaetano Bortolan, celebri produttori e commercianti di tessuti, come lo era stato il nonno paterno Giuseppe, specializzatosi nella manifattura di mezzi velluti, detti "à la Reine". Grazie alla biografia dedicatagli da Fedele Lampertico, suo studente al Regio Liceo cittadino, si apprende che Marasca frequentò in giovane età le Scuole Unite, istituite nel 1814 nei pressi dell'Oratorio di San Nicola, completando gli studi al Ginnasio, ubicato dal 1819 a palazzo San Giacomo, ora una delle sedi della Biblioteca civica Bertoliana. S'iscrisse in seguito al Seminario cittadino frequentando i corsi di Grammatica, Retorica e Filosofia, trasferendosi in quello di Padova nel 1828, dove percorse i 4 anni della Facoltà Teologica. Intrapreso il percorso sacerdotale, celebrò la prima messa a Vicenza il 7 aprile 1832 nella chiesa di San Gaetano, dopo essere stato ordinato sacerdote a Padova dal vescovo Modesto Farina. L'unidici agosto dell'anno successivo conseguì la laurea in Teologia all'Università di Padova, grazie alla quale ottenne la cattedra di Storia Ecclesiastica (1834-1836) e di Diritto Canonico (1834-1837) al Seminario di Vicenza. A partire dal 1837, e per otto anni, fu inoltre insegnante di Religione al Regio Liceo, impartendo lezioni ai giovani vicentini provenienti dalle più facoltose e illustri famiglie. Agli impegni scolastici accostò quelli del ministero ecclesiastico: canonico onorario della Cattedrale dal 4 gennaio 1845, ed effettivo dal 1849, fece parte di svariate commissioni e tribunali religiosi, per lo più a favore dell'educazione dei giovani poveri e della beneficienza degli emarginati. Interessatosi agli studi patri, collezionò una serie di ritratti di illustri vicentini e di cimeli provenienti da svariate collezioni e siti, ordinando inoltre la sistemazione degli archivi della Cattedrale e favorendo l'acquisto di opere d'arte. Compilò in tre volumi le note "Biografie degli uomini celebri vicentini" (Bcb, mss. 3293-95), ancora oggi uno dei principali ausili per le ricerche sui personaggi d'ambito vicentino, contribuendo ad agevolare le ricerche storiche dei tanti studiosi che s'apprestavano a chiedergli consiglio. Donò la sua principale collezione di ritratti, circa trecento, al Museo Civico di Vicenza; ulteriori dipinti ai canonici della Cattedrale e, infine, manoscritti e volumi a stampa a privati e istituzioni pubbliche, tra le quali la Biblioteca Bertoliana, dove si conserva il suo ricco epistolario (BcB, Fondo Epistolari, b. E. 61). Fu socio dell'Accademia Olimpica di Vicenza e dell'Ateneo di Bassano, città a cui legò la sua principale raccolta libraria (importanti pergamente e circa 250 volumi di pregio). Mantenne salda la sua avversione al regolamento attuato con la circolare del 29 settembre 1870 - all'indomani della Breccia di Porta Pia - con la quale si stabilì che l'istituzione religiosa scolastica nelle scuole venisse impartita solo su richiesta dei genitori; alla questione dedicò un opuscolo, stampato in due edizioni (P. Marasca, Ricordi del canonico Pietro Marasca a' suoi antichi scolari, Modena 1870), vero e proprio monito morale rivolto in particolare ai suoi antichi scolari divenuti genitori, che tuttavia non riuscì a impedire le personali scelte degli stessi e il successivo inserimento dei laici nelle scuole. Marasca intrattenne numerosi rapporti non solo con le principali personalità dell'ambiente cittadino, ma anche con studiosi e religiosi di tutto il territorio italiano, come Giuseppe Fogazzaro, Jacopo Cabianca, Vincenzo, Lodovico e Giovanni Maria Gonzati, Andrea Gloria e molti altri. Suoi carteggi autografi, o a lui indirizzati, sono conservati alla Biblioteca Bertoliana (BcB, Fondo Epistolari, bb. E. 11, 19, 20, 22, 61, 100, 107; Fondo Archivi di Persona, bb. C. B. 17, C. B. 20; Fondo Archivio Storico della Biblioteca civica Bertoliana, b. 3; si veda inoltre l'opuscolo contenente una carta autografa di Marasca con l'elogio funebre a Vincenzo Gonzati: A. Magrini, Cenni necrologici del marchese Vincenzo Gonzati, Bassano 1849), alle Biblioteche civiche di Belluno e di Bassano del Grappa. Della sua personalità rimangono le parole dedicategli da Bernardo Morsolin a seguito della morte, avvenuta all'alba del 13 marzo 1891, all'età di 83 anni: «So d'averlo incontrato più volte aggirarsi per le vie della città, con un tal quale riserbo. Ma quel riserbo, così studiato, non bastava a nascondere, del tutto ciò, ch'egli avvolgeva sotto il mantello e recava o a ristoro di qualche malato, o a coprir le miserie di qualche indigente. E codesto uomo, sempre ilare e sempre sorridente noi non lo vedremo più passar lento per le nostre vie, picchiare a certi usci, salir certe scale, entrare in certi quartieri, dove il bisogno menava strazii, conosciuti solo da lui: non lo troveremo più in quella sua stanza, prospettante la piazza delle Biade, dove aveva una parola, un consiglio e un conforto per i molti, che ogni giorno e in tutte l'ore si recavano a lui».
Donatore alla Biblioteca Bertoliana.
Bibliografia di riferimento:
P. Marasca, Ricordi del canonico Pietro Marasca a' suoi antichi scolari, Vicenza 1870
B. Morsolin, Monsignor Pietro Marasca, Vicenza 1891
F. Lampertico, Di Pietro Marasca canonico della cattedrale di Vicenza professore emerito del liceo, Venezia 1891
S. Rumor, Gli scrittori vicentini dei secoli decimottavo e decimonono, vol. II, Venezia 1907, pp. 264, 265