Soggetto produttore

Zago, Ortensio

1654 gen. 23 - 1737 ott. 18

Il conte Ortensio Zago (o Zaghi), distinto archeologo ed idraulico, nacque a Vicenza il 23 gennaio 1654 da Francesco e Maddalena Darella, ereditando il nome dal nonno paterno. I genitori ebbero altre due figlie: Gaudenzia, che fu dimessa nel collegio di Santa Maria Nova di Vicenza, ed Elena, che sposò Felice Savioli. Rimasto orfano di padre all'età di sei anni, Ortensio venne affidato dalla madre alle cure di un precettore in casa e, successivamente, collocato per gli studi superiori nel collegio di San Tommaso d'Aquino a Bologna. Nel 1676, con il plauso unanime dei professori, ottenne la laurea "in utroque iure" presso l'università petroniana. Pur avendo conseguito con successo il dottorato negli studi legali, Ortensio dimostrò subito una fervida inclinazione per le scienze matematiche e, in special modo, per l'idraulica, a cui si applicò attivamente in patria al ritorno dal viaggio compiuto in Europa alla volta delle mete culturali ed artistiche più importanti dell'epoca, delle quali visitò accademie, biblioteche, musei e pinacoteche, che lo fecero innamorare dell'archeologia e degli affini studi storico-antiquari. Rientrato a Vicenza, egli volle onorare la propria elezione a membro dell'Accademia Olimpica attraverso accorti studi storico-archeologici sulle antichità della sua terra natale, che gli permisero, in particolare, di illustrare con una serie di osservazioni corredate da disegni esplicativi le origini romane e le modalità di costruzione dell'antico Teatro Berga, realizzato verso la fine del I secolo a.C. con la pietra estratta dalle cave di Costozza, una frazione di Longare (VI). Le cave longaresi si prestavano facilmente al trasporto del materiale lapideo per la propinquità al fiume Bacchiglione, sul cui problema delle inondazioni Zago compose un trattato inedito il 24 aprile 1694, proponendovi le operazioni idrauliche necessarie. Nel 1688 si era già sposato nella chiesa della Madonna dell'Orto a Venezia con Orsola Lazzaroni, da cui, probabilmente, ebbe otto figli maschi, quali Francesco, Antonio, Domenico, Giuseppe, Michelangelo, Liborio, Giovanni e Pietro, ed una figlia, Lucia Anna, che seguì la strada della zia paterna Gaudenzia, diventando dimessa di Santa Maria Nova di Vicenza. Nel 1701 Zago si servì della collaborazione del celebre architetto Francesco Muttoni, che disegnò una pianta di Vicenza per la stesura di una sua relazione sulla situazione degli apprestamenti difensivi della città berica. Nel 1709 elaborò una relazione storica sulle feste organizzate a Vicenza in occasione del passaggio di Federico IV, re di Danimarca. Egli si dilettò anche nella scienza numismatica, tessendo un'eruditissima storia economica della monetazione veneta ed ottenendo nel secondo decennio del ‘700 l'incarico di riordinare i rarissimi medaglioni del museo Pisani di Stra (VE); inoltre, si applicò alla fabbricazione di strumenti scientifici di misurazione (come cannocchiali, microscopi, termometri e mappamondi), proponendo misure universali di braccio, piede o palmo per tutta Europa. La sua vasta erudizione nelle scienze matematiche superò rapidamente i confini di Vicenza, per mettersi al servizio di varie committenze pubbliche e private, tra le quali la più importante era la Serenissima Repubblica di Venezia: nel 1712 fornì il Senato Veneto di quattro perizie idrauliche per la regolazione del fiume Adige; nel 1717 suggerì le operazioni di riparo del fiume Brenta a Cartigliano (VI); tra il 1719 e il 1721 compose per commissione del Senato Veneto una famosa scrittura sulla realizzazione di opere idrauliche a beneficio della Laguna di Venezia e dei suoi porti; e nel 1720 pubblicò per la città di Vicenza un opuscolo sulla realizzazione di sistemi di riparo dalle criticità alluvionali del torrente Astico ("Del torrente Astico e del modo di riparare ai danni minacciati alla città di Vicenza dalle di lui acque. Notizie diverse raccolte a benefizio della patria da D. O. Z.", Padova, Conzatti, 1720). Quest'ultimi due lavori procurarono a Zago una tal fama presso il Senato Veneto da essere insignito dal doge Giovanni Cornaro del titolo di Gran Cancelliere e da essergli assegnati tra il 1722 e il 1729 per decreto magistratuale un'altra serie di perizie idrauliche per la riparazione e la manutenzione dei porti e per la ripartizione dei lidi della Laguna di Venezia. Nel 1724 compose un breve trattato erudito ed inedito sulle modalità di imbrigliare le acque correnti con opere idrauliche di pubblica e privata utilità, preceduto da un'introduzione di taglio scientifico-naturalistico sulle proprietà e sui moti dell'acqua. Morì all'età di 83 anni il 18 ottobre 1737 per una cancrena alla gamba e fu sepolto per volontà testamentaria nella cattedrale di Santa Maria Annunciata di Vicenza, in cui è tutt'ora visibile la lapide tombale presso la porta maggiore.
Bibliografia di riferimento:
G. DA SCHIO, "Persone memorabili in Vicenza", ms. 3401, cc. 161r, 162-164r, 165r e 166r;
P. MARASCA, "Biografie degli uomini celebri vicentini", ms. 3294, pp. 494-496.
P. CALVI, "Biblioteca e storia di quei scrittori così della città come del territorio di Vicenza che pervennero fin'ad ora a notizia del p.f. Angiolgabriello di Sabta Maria Carmelitano scalzo vicentino", Vicenza, G.B. Vendramini Mosca, 1772-1782, vol. VI, pp. 257-260;
A. CAPPAROZZO, "Sulla vita e sugli studi del conte Ortensio Zago vicentino", Vicenza, Tip. Eredi Paroni, 1856, pp. 3, 7-11, 13, 15, 18, 23-30 e 33;
S. RUMOR, "Gli scrittori vicentini dei secoli decimottavo e decimonono", Venezia, 1905-1908, vol. III, pp. 353 e 354;
S. RUMOR, "Il blasone vicentino. Descritto e storicamente illustrato con cento e ventiquattro stemmi incisi e colorati", Venezia, Tip-lit. F. Visentini, 1899, p. 205;
N. SOTTANI, "Antica idrografia vicentina. Storie, evidenze, ipotesi", Vicenza, Accademia Olimpica, 2012, p. 259;
A. TORNIERI ARNALDI, "Auspicatissime nozze Franco-Monza", Vicenza, Paroni, 1862, pp. 8-11, 13, 14, 16, 17, 19, 21-26, 28-30, 32, 33, 35 e 38-41.

Epistolario Ortensio Zago

1710 lug. 28 - 1729 giu. 02 unità archivistiche 30