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Da Porto, Luigi

1485 ago. 10 - 1529 mag. 10

Luigi (Alvise) da Porto nacque a Vicenza il 10 agosto 1485 da Bernardino da Porto e Lisabetta Savorgnan. Perse il padre che era ancora bambino e fu così affidato, insieme con il fratello Bernardino, alle cure del nonno paterno Gabriele che pure morì negli ultimi anni del secolo. Nel testamento Gabriele affidò i due nipoti orfani alla moglie Lucia del Sasso con l'obbligo di educarli; insieme con lei cominciò a prendersi cura dei due ragazzi anche uno zio paterno, Francesco Da Porto. Per completare la propria istruzione Da Porto, non ancora ventenne, fu mandato ad Urbino presso la corte fredericiana (i Da Porto erano infatti imparentati con la famiglia di Elisabetta Gonzaga, duchessa di Urbino ). Probabilmente fu alla corte ducale dal 1503 al 1505: nell'ottobre dello stesso anno infatti Pietro Bembo, che Da Porto aveva conosciuto ad Urbino e con il quale aveva stretto amicizia, gli inviò una copia degli Asolani a Vicenza, dove quindi Da Porto era ritornato, probabilmente a causa della peste del 1505 che aveva colpito anche Urbino. Il 10 dicembre 1508 Francia, Impero e Papato strinsero alleanza contro lo strapotere di Venezia in Italia: della guerra che per alcuni anni investì il Veneto e i dintorni Da Porto fu un attento testimone. Proprio dal 1509 iniziò la stesura delle "Lettere storiche", in cui vengono narrati momenti della guerra seguita alla stipulazione della Lega di Cambrai. Nel novembre di quello stesso anno i veneziani, dopo un breve periodo di occupazione da parte delle truppe dell'imperatore Massimiliano, si impossessarono nuovamente di Vicenza e Da Porto, schieratosi con i nuovi vincitori, fu invitato ad entrare nell'esercito della Repubblica dove ottenne il grado di comandante di una compagnia di cavalleria leggera. Nel 1510 fu inviato in Friuli dove, nel 1511, fu coinvolto in uno scontro armato con i soldati tedeschi vicino al fiume Natisone. Le varie lesioni riportate in quell'occasione lo renderanno menomato per tutta la vita. Morì a Vicenza il 10 maggio 1529 dopo un lungo periodo di cure e di convalescenza e fu sepolto nella chiesa di Santa Corona.
Al suo nome, oltre alle Lettere storiche e alle Rime (pubblicate postume nel 1539), è legata la composizione dell' "Historia novellamente ritrovata di due nobili amanti", pubblicata nel 1530 circa e successivamente ristampata insieme alle Rime nel 1539, con la revisione linguistica di Pietro Bembo. Si tratta di una novella che Luigi da Porto scrisse nella sua villa di Montorso Vicentino, per la composizione della quale prese spunto dalla storia d'amore di Mariotto e Giannozza da Siena, già narrata da Masuccio Salernitano a metà del XV secolo, inserendo tuttavia alcune interessanti varianti. Cecil H. Clough, studioso del Rinascimento veneto e professore dell'università di Liverpool, fin dal 1985 ricondusse queste differenze alla forte componente autobiografica del testo: il nobile vicentino avrebbe narrato, infatti, la storia del proprio triste amore per una giovane di un casato opposto, conosciuta durante la sua permanenza a Udine. Dopo varie vicissitudini e la sue declinazione in più versioni, la novella giunse oltre Manica e quindi nelle mani di William Shakespeare che la trasformò in capolavoro.

Epistolario Luigi da Porto

[sec. XIX prima metà] unità archivistica 1