Soggetto produttore

Faccioli, Giovanni Tommaso

1741 mag. 14 - 1808 dic. 31

Giovanni Tommaso Faccioli, al secolo Giacomo Pietro, nacque in Vicenza il 14 maggio 1741 da Gio. Battista e Margherita Tramontin. A soli quattordici anni, insieme al fratello Mariano, abbracciò lo stato religioso entrando nel convento di S. Domenico di Brescia dove fu ordinato due anni dopo, il 15 maggio del 1757. Recatosi a Cremona con il suo maestro, frate dell'Ordine dei predicatori, Domenico Bianchi bresciano si avvicinò allo studio e alla comprensione, grazie anche a padre Giuseppe Orlandi modenese, della filosofia peripatetica. Fu proprio qui, nel convento di San Domenico di Cremona, che iniziò ad appassionarsi alla storia ecclesiastica. Frequentò un corso di teologia nel convento di San Domenico a Casale Monferrato dove ricevette, nel 1764, il sacerdozio. A Roma si dedicò invece alla riflessione e alla ricerca storica, ospitato all'interno del collegio di San Tommaso. I suoi studi procedettero con alacrità e determinazione tanto da indurlo a discutere, dinanzi un'Accademia, il difficile trattato "De Trinitate" di sant'Agostino per il quale fu insignito del grado di "Lettore" il 22 settembre 1766. Si ritirò, poi, per qualche mese a Casale Monferrato dove fu nominato docente di filosofia per tre anni. Ritornò nella sua città natale, Vicenza, a ottobre del 1769 perché chiamato dal covento di Santa Corona che desiderava conferirgli la carica di "Lettor Morale" e la cattedra di teologia scolastica. Fu proprio qui a Santa Corona che iniziò a lavorare all'opera che lo consacrerà ai posteri: "Musaeum lapidarium vicentinum" (Vicenza, ex typographia Caroli Brixiani, 1776-1804). Lo stesso Faccioli nella sua autobiografia scriveva: "Era ancor Lettor Morale in S. Corona di Vicenza sua Patria, quando per ovviare a vari disordini nati per l'addietro [...] si applicò a copiar le iscrizioni scolpite sopra le lapidi, e quante altre sparse qua e là si potevano leggere [...]". A questo testo, già sufficientemente corposo, si aggiunsero in seguito altri due tomi: il secondo dedicato alle iscrizioni vicentine collocate nei dintorni della città (edito nel 1803) e il terzo riservato alle iscrizioni del territorio circostante il centro berico (del 1804). Nel 1785 diede alle stampe "Catalogo de' libri stampati in Vicenza e suo territorio nel sec. XV" (Vicenza, 1785). Nel 1788 lasciò Vicenza e si trasferì a Udine, dove fu chiamato a ricoprire l'incarico di confessore al convento domenicano di San Pietro martire, retto dalle monache terziarie di San Domenico. Durante questo biennio Faccioli, con l'aiuto di Antonio e Vincenzo Joppi, diede avvio alla compilazione de "La città di Udine vieppiù illustrata" (Udine, 1790). Fu priore del convento di S. Pietro Martire di Murano dalla fine del 1792 al 14 novembre 1794. Fece poi ritorno, nuovamente, in Vicenza e l'anno successivo pubblicò "Compendio della vita del b.to Bartolomeo de' Conti di Breganze [...]" (Vicenza, per Vendramini Mosca, 1795]. Dopo aver ultimato l'edizione del "Musaeum" (1805) Giovanni Faccioli intraprese anche l'elaborazione di una Storia letteraria vicentina che non fu mai pubblicata, nonostante fosse già pronta per le stampe. Fu priore anche del convento vicentino di Santa Corona tra la fine di agosto 1802 e il 18 giugno 1805. La morte lo colse all'età di 67 anni, il 31 dicembre del 1808 a Longara dove si era recato pochi giorni prima per potervi predicare. Si sottolinea come il luogo di morte sia da identificarsi con Longara (frazione del comune di Vicenza) e non con Longare, come il Rumor riporta invece nella sua opera "Gli scrittori vicentini dei secoli decimottavo e decimonono" (Venezia, vol 1-2, 1905). Ciò sembra confermato dal necrologio registrato nel "Liber Baptizatorum [...] Ab anno 1736 [...]" dell'archivio parrocchiale di Longara, in cui vi si legge: "Addì primo Gennaio 1809/ Il Reverendo Padre Giovanni Tommaso Faccioli Domenicano Predicatore benemerito di anni 68 circa affetto da molti anni da edemi agli arti inferiori ieri 31 dicembre 1808 alle ore 8 della mattina passò da questa vita a migliore [...]". Si scelse infine di seppellire la sua salma nell'antico cimitero di Longara e non all'interno della tomba propria dei domenicani in Santa Corona.
In Biblioteca Bertoliana sono conservati parte del suo carteggio personale raccolto in quattro buste (Fondo Epistolari, E. 31-34), numerosi manoscritti autografi e molte opere in copia. Altri suoi scritti autografi sono oggi conservati alla Biblioteca del Museo Correr e alla Biblioteca nazionale Marciana di Venezia.
Bibliografia di riferimento:
SACCARDO, M., Notizie d'arte e di artisti vicentini, Udine , Gaspari, 2007, pp. 466-467
SACCARDO, M., Le benemerenze del domenicano Giovanni Tommaso Faccioli, del padre e di due fratelli, Vicenza, 1992
RUMOR, S., Gli scrittori vicentini dei secoli decimottavo e decimonono, Venezia, 1905-1908, pp.
Opere manoscritte:
G. T. FACCIOLI, Vita e studi del padre Giovanni Tommaso Faccioli, [Vicenza, 1787], BcB, ms. 2276

Epistolario Giovanni Tommaso Faccioli

1734 mar. 29 - 1807 mar. 28 unità archivistiche 329