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Meneguzzo, Giovanni

1831 apr. 29 - 1912 gen. 29

Giovanni Meneguzzo nacque a Montecchio Maggiore il 29 aprile 1831 da David e Anna Sgrinzi. Provenendo da una famiglia di umili origini, il giovane non ebbe l'opportunità di ricevere un'adeguata formazione scolastica e pertanto, a soli quattordici anni, fu costretto a iniziare a lavorare come muratore affiancando il padre. Nonostante la scienza e gli studi fossero appannaggio di pochi, mosso da una singolare vocazione e da un'instancabile ricerca del sapere, Meneguzzo riuscì a costruirsi in maniera del tutto autonoma la propria professionalità nel campo della geologia e della paleontologia. In breve tempo la sua smodata passione, soprattutto per le pietre e per i fossili, lo portò ad essere soprannominato dai suoi concittadini "L'uomo dei sassi". Amante della natura non era raro trovarlo all'interno di un crepaccio, di una qualche cava o, ancora, mentre percorreva qualche sentiero montano. Paolo Lioy (1834-1911) e Pietro Calderini (1824-1906), entrambi amici e colleghi naturalisti, lo raccontano, nei loro libri, come un uomo rozzo, dal passo celere e con una borsa sulle spalle piena di pietre. Fu, forse, l'attività di scalpellino, che egli intraprese nella Valle del Chiampo, a creare in lui il primo interesse verso il misterioso quanto fascinoso mondo delle pietre, dei minerali, delle conchiglie e dei fossili. Meneguzzo, in realtà, visse in un'epoca particolarmente soddisfacente per lo studio della paleontologia e della geologia: erano molti, infatti, gli scienziati sia italiani che stranieri (tedeschi, francesi e nordeuropei) a interessarsi a questo tipo di discipline. Particolare interesse lo suscitavano le formazioni del Cenozoico e del Mesozoico presenti proprio nel territorio vicentino. Il caso volle che molti di questi grandi scienziati, interessati soprattutto alle valli prealpine di Vicenza, si rivolgessero al parroco di Montecchio per farsi consigliare un ragazzo esperto dei luoghi che potesse fare loro da guida durante le loro svariate perlustrazioni. Giovanni Meneguzzo incarnava perfettamente la figura del giovane esploratore e ricercatore, ben presto la sua fama fu tale che chiunque si recasse in Vicenza, o nei dintorni, lo richiedeva come guida. Ciò portò inevitabilmente al formarsi di forti legami sia di amicizia sia, principalmente, di stima lavorativa. Fondamentale per Meneguzzo fu l'incontro con il professore e naturalista Luciano Aragona che, nel 1851, gli propose di diventare suo collaboratore. Il 6 agosto dello stesso anno il giovane smise con l'attività di muratore per dedicarsi in toto alla professione di "guida montanistica". In breve tempo, aiutato dalla sua eccezionale quanto straordinaria memoria, riuscì a imparare a riconoscere le faune e le flore fossili che egli stesso rinveniva, così come imparò a darne la giusta collocazione tassonomica e segnalarne il corretto livello stratigrafico di provenienza. Lasciato lo studio di Aragona, nel 1854 iniziò a lavorare per il professore e Accademico Olimpico Francesco Secondo Beggiato (1806-1883). Affiancato dal professore, Meneguzzo, riordinò la collezione di Storia Naturale presso l'Accademia Olimpica e il Civico Museo vicentino. Nel 1852 fu chiamato, per volere del Conte Andrea Piovene, a Lonedo di Lugo per rinvenire la flora e l'ittiofauna oligocenica del torrente Chiavòn e per allestire, nella stessa cittadina, il museo dei fossili all'interno della villa Godi Malinverni. Nel 1856 lavorò per il recupero di alcuni minerali e fossili a Recoaro e a Schio, dove si trovò a collaborare con il geologo Lodovico Pasini e con il paleontologo Abramo Massalongo. Fu questo l'anno del grande ritrovamento, per sua mano, della palma "Latanites maximiliani". Il 24 novembre del 1858 sposò, grazie al denaro guadagnato dalla vendita di alcune piccole collezioni di depositi oligocenici, Virginia Saccardo dalla quale ebbe otto figli. Dal 1860 in poi ebbe modo di lavorare con i più influenti paleontologi dell'epoca, tra i quali si ricordano: Paul Oppenheim, Ernest Von Beyrich, Eduard Suess, Alexander Bittner, Theodor Fuchs e Ernest Munier-Chalmas. All'età di 31 anni, ormai cosciente di dover imparare a leggere e a scrivere, nel 1861 Meneguzzo s'iscrisse alla scuola serale di "Disegno e Plastica per gli operai". Nello stesso anno fu premiato, con una medaglia e un diploma, all'Esposizione Nazionale di Firenze per una sua raccolta di fossili di Sangonini e Gnata. Il 14 dicembre del 1865 fu nominato, per volere del professor Beggiato, socio corrispondente dell'Accademia Olimpica di Scienze Lettere e Arti di Vicenza. Impegnato in diverse località e con i più svariati studiosi, Meneguzzo si trovò costretto a organizzare un "deposito mineralogico e paleontologico" in cui vi dovevano essere conservate, per comodità, tutte le collezioni che egli era riuscito a raccogliere sino a quel momento. I rapporti con gli specialisti divennero sempre più intensi così come le ordinazioni e le richieste di materiali geologici. Molti studi scientifici, come quello di Antonio d'Achiardi, venivano portati avanti e, addirittura, conclusi grazie agli esemplari rinvenuti da Meneguzzo. Nel settembre del 1868, presso il teatro Olimpico, Meneguzzo ebbe modo di presentare la sua prima opera scientifica "Stratigrafia della provincia vicentina in correlazione con quella del trevigiano e del veronese correlata da 11 tavole"(Vicenza, Tipografia G. Burato, 1868). Da semplice manovale analfabeta Giovanni Meneguzzo divenne una celebre guida geologica, noto a tutto il mondo scientifico e insignito di ben 5 medaglie di cui 4 in argento e una di bronzo. Affetto da artrite cronica si spense all'età di 81 anni, il 29 gennaio 1912 nella sua casa di Valdagno.
In Biblioteca Bertoliana è conservato una parte del suo carteggio personale, ora raccolto in una busta (Fondo Epistolari, b. 71). Altri documenti e carteggi a lui riferiti sono conservati al museo di "Archeologia e Scienze Naturali G. Zannato" di Montecchio Maggiore, all'Accademia Olimpica di Vicenza e a Palazzo De Gregorio a Palermo.
Bibliografia di riferimento:
BESCHIN, C. e ZAMPERETTI, P., Giovanni Meneguzzo (1831-1912): "L'uomo dei Sassi": Guida dei primi paleontologi d'Europa, Montecchio Maggiore, 2012.
CALDERINI, P., Cenni biografici di Meneguzzo Giovanni, Valdagno, Tip. e Libreria Zordan-Bicego, 1892.
LIOY, P., Giovanni Meneguzzo, in Giornale di Vicenza del 26 marzo 1868, n. 37, 1868.
RUMOR, S., Gli scrittori vicentini dei secoli decimottavo e decimonono, Venezia, 1905-1908, p. 327.

Epistolario Giovanni Meneguzzo

1851 feb. 22 - 1869 feb. 21 unità archivistiche 37