Soggetto produttore

Barichella, Vittorio

1830 ott. 30 - 1911 mar. 26

Vittorio Barichella nacque a Vicenza il 30 ottobre 1830 dal poeta e drammaturgo Lorenzo (1780-1844), che ne scelse il nome in onore di Vittorio Alfieri, e da Maddalena Giovanna Maria Negretti, figlia di un impiegato dell'Intendenza di finanza. Compì gli studi classici nell'allora ginnasio regio comunale di Vicenza (1841-1845), poi rinominato "Liceo Pigafetta", frequentando, in seguito alla morte del padre e fino al 1851, l'Imperiale Scuola elementare maggiore maschile, dove apprese i primi rudimenti del disegno geometrico. Il 3 gennaio 1848, all'età di diciotto anni, venne assunto alla Biblioteca Bertoliana per svolgere dapprima il ruolo di assistente bibliotecario, in seguito di assistente dispensatore e, dal 1857, di vice bibliotecario. Suo superiore fu Andrea Capparozzo, eletto nel medesimo anno, al quale Barichella tentò di succedere dopo la sua scomparsa, avvenuta nel 1884. Il 22 giugno di quell'anno, infatti, la Giunta Municipale bandì un concorso a cui egli partecipò presentando una relazione esplicativa dei compiti fino ad allora svolti per l'Istituzione. La richiesta non venne tuttavia accolta, e il suo ruolo di vice bibliotecario si protrasse fino al 1890. A questa prima attività Barichella affiancò quella di architetto divenendo, dal 1853 al 1861, assistente di Giovanni Miglioranza (1798-1861), con il quale condusse alcuni studi sull'antichità classica incentrati in particolare sui resti archeologici del Teatro romano di Vicenza, di cui divenne successivamente uno dei principali studiosi. Al maestro, che influenzò notevolmente la sua opera, Barichella dedicò una biografia, edita nel medesimo anno della morte, rimasta ancor oggi uno dei testi di riferimento per lo studio dell'architetto vicentino (V. Barichella, Cenni biografici sulla vita dell'architetto Giovanni Miglioranza vicentino, Vicenza 1861). Grazie alle competenze acquisite nel campo dell'architettura, Barichella entrò a far parte nel 1863 dell'Accademia Olimpica, in qualità di segretario della sezione Arti e Lettere, e nel 1890 della Commissione d'Ornati di Vicenza, con la quale si trovò più volte in contrasto per divergenze di giudizio (presentò le dimissioni nel 1892 e nel 1899, rientrando, tuttavia, dopo breve pausa). Dall'aprile 1893 al giugno 1897, infine, grazie all'influenza di Fedele Lampertico, ricoprì il ruolo di consigliere comunale nella lista dei cattolici. Delle sue compiute opere architettoniche si ricordano, in particolare, la costruzione della cupola della chiesa di Santo Stefano (1895) e il restauro di Palazzo da Schio (1875) a Vicenza; ad Arzignano, la progettazione del campanile della chiesa di Ognissanti, di quello di San Zeno e della chiesa neogotica di San Bortolo.
Morì il 26 aprile 1911; il funerale, celebrato il giorno seguente, vide la commemorazione dello storico vicentino Sebastiano Rumor.
I suoi manoscritti conservati nella città di Vicenza si suddividono oggi tra le collezioni della Biblioteca Bertoliana e quelle del Museo civico: nella prima permangono il suo ricco epistolario (BcB, Fondo Epistolari, E.15/1, 2), fondamentale testimonianza dei rapporti intessuti con i maggiori artisti e personalità dell'ambiente culturale sia italiano che straniero, e i numerosi disegni architettonici e carte personali (BcB, Fondo Archivi di persona, C. Ba/1-14; C. Ba. Ds/1-193; C. Ba. Ds. Grandi Formati/1, 2), donati nel 1912 e nel 1923 dalla moglie Emma Cosma e dalla figlia Lena. Nella seconda istituzione, invece, si collocano ulteriori disegni e progetti d'architettura.
Bibliografia di riferimento:
S. Rumor, Gli scrittori vicentini dei secoli decimottavo e decimonono, vol. I, Venezia 1905, pp. 77-79
F. Lora, Un architetto vicentino tra Ottocento e Novecento: Vittorio Barichella e le sue carte, tesi di Laurea Magistrale in Storia dell'Arte, Università degli Studi di Verona, relatore L. Olivato, a.a. 2011-2012

Carte Vittorio Barichella

1760 - 1911 unità archivistiche 296