Soggetto produttore

Lioy, Paolo

1834 lug. 31 - 1911 gen. 27

Paolo Lioy nasce a Vicenza il 31 luglio 1834 da Leopoldo Lioy, discendente da una nobile famiglia di origine pugliese, proprietario terriero ed amante dell'agricoltura e della natura, e da Teresa dei marchesi Bonfornello Stazzone, donna colta, traduttrice delle opere di G. E. Lessing e di J. W. Goethe.
Nel 1854 si iscrive alla facoltà di giurisprudenza dell'Università di Padova, senza concludere gli studi. In questo periodo frequenta diversi salotti letterari, sviluppando soprattutto l'interesse per le scienze naturali. Nel 1855 esce la sua prima opera intitolata "Sullo studio della storia naturale".
Allarga i suoi interessi e le sue competenze scientifico-letterarie con la frequentazione vicentina delle case del naturalista Giambattista Cita, dello storico Bartolomeo Bressan, del dottor Francesco Beggiato e del poeta Jacopo Cabianca. Dal 1857 al 1859 Lioy collabora con la "Gazzetta ufficiale di Venezia" e con il settimanale "Il Berico" di Vicenza, scrivendo articoli a carattere scientifico e letterario.
Nel 1857 sposa la nobile napoletana Giulia de Beaumont, figlia di un'ufficiale borbonico Salvatore de Beaumont e di Amalia Bonfornello Stazzone (sorella di sua madre, nonché sua prima cugina), dalla quale ha tre figli, Leopoldo, Teresa (Teresina) e Salvatore (nato morto).
Nel 1859 esce a Venezia "La vita nell'universo", un imponente tentativo di abbracciare lo scibile umano in una sola opera, che, tuttavia, non ottiene il riconoscimento sperato né risonanza presso gli ambienti scientifici, nonostante una traduzione in lingua francese.
Nel 1861 inizia a collaborare con il "Politecnico" di Carlo Cattaneo, per il quale scrive articoli a carattere scientifico fino al 1865, e nel 1962 con il "Museo di famiglia", giornale illustrato dell'editore Teves di Milano, sulle cui pagine Lioy pubblica diversi racconti e novelle e si cimenta nella traduzione di alcuni frammenti delle opere di Mickiewicz, e de "Il mondo vecchio e il mondo nuovo o Parigi in America", romanzo umoristico e sociale di Edouard Laboulaye.
Nel 1862 è nominato segretario dell'Accademia Olimpica di Vicenza, carica che mantiene fino al 1869.
Il 1864 segna l'inizio delle sue esplorazioni delle valli di Fimon, sui Monti Berici a pochi chilometri da Vicenza; informato dei ritrovamenti effettuati in prossimità di laghi svizzeri e lombardi, conduce campagne archeologiche alla ricerca di tracce di insediamenti preistorici. Gli scavi proseguono fino al 1876 e danno risultati assai significativi e degni di nota, raccolti da Lioy nella pubblicazione "Le abitazioni lacustri di Fimon", edito a Venezia e tradotto anche in tedesco ed in inglese. Del 1865 sono invece gli scritti relativi alle indagini paleontologiche effettuate a Bolca.
Il 30 maggio 1866 Lioy si allontana da Vicenza insieme alla famiglia ed è ospitato a Milano da Emilio Treves, insieme a Fedele Lampertico; le motivazioni di tale allontanamento sono da ricercare nello scoppio della Terza guerra d'indipendenza (1866).
Il 30 luglio 1866 ritorna a Vicenza e viene nominato Provveditore agli studi dal Commissario del re per Vicenza. In breve tempo presenta la relazione su "L'istruzione primaria nella Provincia di Vicenza nel 1866", dove esprime la necessità di eliminare le scuole rurali a causa della preparazione approssimativa e spesso del tutto inadeguata fornita dal clero parrocchiale e dalla collocazione di tali scuole in edifici insalubri.
Nel novembre dello stesso anno viene eletto deputato ma quest'esperienza ha vita breve, tanto che nel 1867 riprende il suo posto di provveditore; nel frattempo ricopre anche l'incarico di consigliere comunale, che riveste fino al 1902, e quello di consigliere provinciale, che lo vede impegnato fino al 1905.
Tra il 1867 e il 1869, ritornato all'attività di saggista, pubblica opere scientifiche quali "Escursione sottoterra" e "Spirito e magnetismo"; nel 1868 organizza a Vicenza la terza riunione della Società italiana di scienze naturali, alla quale partecipano studiosi italiani ed europei.
Tuttavia la maggior parte delle sue energie di questo periodo è dedicata al mondo della scuola: Lioy si adopera per la chiusura degli asili d'infanzia abusivi, per aumentare le retribuzioni dei maestri, per istituire scuole per adulti ed intensificare l'istruzione femminile.
Nel 1869 pubblica una nuova relazione su "L'istruzione elementare nella provincia di Vicenza" ed alcuni interventi sulle biblioteche popolari.
In virtù di questo attivismo ottiene un seggio alla Camera dei deputati alle elezioni generali del 1870, ruolo che lo vede impegnato dalla X alla XVI legislatura.
Come politico Lioy dimostra notevole dinamismo, opponendosi nel 1871 al movimento di incarichi nelle prefetture e contro l'accentramento amministrativo e burocratico. Nel 1873 si oppone al progetto di legge Cairoli sul conferimento del diritto elettorale politico a tutti gli italiani maschi maggiorenni che sappiano leggere e scrivere, sostenendo che la piaga dell'analfabetizzazione, inegualmente distribuita nel territorio, porterebbe alla creazione di uno squilibrio nella partecipazione degli elettori.
Nel 1874 si oppone anche al progetto di legge Correnti sull'istruzione popolare obbligatoria, motivando al propria scelta mediante la presenza di problemi di maggiore importanza, quali la sotto-alimentazione e il lavoro dei bambini, ma tutelando, di fatto, gli interessi dei ceti dominanti, attenti affinché le masse operaie e contadine non acquisissero una rinnovata coscienza del proprio stato di arretratezza.
Nel 1876, avendo fatto mancare il suo appoggio al gabinetto Minghetti, Lioy è sconfitto alle elezioni ma l'anno successivo riprende il proprio posto in virtù di un'elezione supplettiva in cui viene appoggiato dal alcuni clericali. Tale circostanza costringe Lioy a ripiegare su posizioni fortemente conservatrici, tanto che nel 1877 si oppone nuovamente ad un progetto di legge sull'obbligo dell'istruzione elementare e nel 1878 propone l'abolizione della tassa sul macinato relativa ai cereali inferiori, mentre nel 1879 si oppone al progetto di legge Taiani sul matrimonio civile obbligatorio.
Nella legislatura successiva (1880-1882), Lioy partecipa attivamente al dibattito sulla legge di riforma elettorale, pronunciandosi contro la proposta della sinistra ed invocando polemicamente l'immissione nel corpo elettorale degli illitterati, in considerazione della perdita di significato del censo e della capacità, che a suo avviso sono i capisaldi imprescindibili per una buona riforma elettorale.
Dopo il 1883 Lioy si schiera al fianco dei moderati trasformisti, si avvicina a Depretis e al socialismo a base evoluzionistica che caratterizza il suo pensiero politico negli ultimi decenni. La sua carriera di deputato prosegue fino al novembre del 1888, quando presenta le sue dimissioni; tale decisione è determinata dalla stanchezza personale, dalla malattia della moglie e dal risveglio degli interessi scientifici in seguito alla conversione al darwinismo.
In breve tempo Lioy riassume la carica di provveditore agli studi di Vicenza e continua a dedicarsi ai suoi studi e all'attività letteraria, peraltro mai interrotta. Nel 1871 pubblica quello che è considerato il suo miglior lavoro letterario "Chi dura la vince", nel 1872 "Racconti", la raccolta "Conferenze scientifiche" ed il saggio "Sulla legge della produzione dei sessi", edito da Treves a Milano.
Dopo sette anni di produzione esclusivamente politica, nel 1882 Lioy riprende le pubblicazioni naturalistiche con "In montagna", uscita con Zanichelli e in parte tradotta in tedesco. Nello stesso anno inizia la collaborazione con il settimanale letterario romano "Fanfulla della domenica", durata fino al 1888. Nel 1884 inizia la collaborazione con un'altra importante rivista romana, la "Nuova Antologia", proseguita fino al 1905, mentre nel 1886 esce un'altra opera di divulgazione scientifica, "Nell'ombra".
Tra il 1885 ed il 1890, Lioy riveste il ruolo di presidente nazionale del Club Alpino Italiano, accettando la pesante eredità di Quintino Sella; intorno al C.A.I. gravita un numero notevole di personaggi autorevoli tra cui politici, studiosi e agiati professionisti. Lasciata la carica di presidente nel 1890, pubblica il romanzo "Spiriti del pensiero" e l'opera scientifica divulgativa "In alto". Allo questo periodo risalgono alcuni saggi sul folclore come "Enimmi rustici nel Vicentino", "Esclamazioni e intercalari", "Canzoni e nenie", in parte frutto dei rapporti epistolari con Giuseppe Pitrè, grande studioso delle tradizioni popolari.
A partire dal 1900, con la morte della moglie Giulia, la produzione letteraria di Lioy si riduce notevolmente, sebbene egli continui la sua attività di letterato; lo stesso anno esce "Piccolo mondo ignoto", dove sintetizza e rielabora le sue conoscenze nei vari settori della scienza per sottolineare i legami con il passato. Al 1901 risalgono "Storia naturale in campagna" e la "Bibliografia genealogica della Provincia di Vicenza", realizzata in collaborazione con Sebastiano Rumor, e infine un'opera autobiografica, "Rimembranze giovanili". Il 1905 esce "Il libro della notte" e Lioy ottiene la nomina a senatore del Regno, oltre alla vicepresidenza del Regio Istituto Veneto di Scienze e Arti, del quale era socio dal 1892. Inoltre fa parte della Reale Accademia Pontaniana di Napoli, della Società geologica italiana e dell'Istituto filotecnico nazionale italiano, ed è Commendatore della Corona d'Italia.
Il "poeta della scienza", come i contemporanei amavano definirlo, muore il 27 gennaio 1911. Viene sepolto nel cimitero monumentale di Vicenza.

Lioy, Leopoldo

n. 1877 lug. 20

Nacque a Vicenza, dal nob. Paolo e da Giulia dei marchesi De Beaumont, il 20 luglio 1877. Studiò legge a Padova.

Carte Paolo Lioy

1834 - 1936 unità archivistiche 522