Soggetto produttore

Carrer, Luigi

1801 feb. 12 - 1850 dic. 23

Luigi Carrer nasce il 12 febbraio 1801 a Venezia, da Pietro, commercialista, e da Margherita Dalbalà. La sua prima formazione avviene sotto la guida di don Giovanni Insom, ma, in seguito al trasferimento della famiglia a Sovilla, in provincia di Treviso, a partire dal 1814 Carrer frequenta il ginnasio della città veneta, manifestando particolare interesse per le lezioni di retorica del professor Taviani e la propria propensione alla poesia. Con il rientro della famiglia a Venezia, Carrer prosegue gli studi umanistici presso il liceo di Santa Caterina. A partire dal 1818, si cimenta nella composizione di tragedie di stampo alfieriano, ottenendo una vasta e rapida fama, nonché diversi inviti presso i circoli letterari dei patrizi della città. Nei successivi due anni percorre le province venete e pubblica un libretto di versi "Saggio di poesie", nel 1919. Laureatosi in legge a Padova nel 1822, nel biennio 1822-1823 insegna al Ginnasio di Castelfranco Veneto. Nel medesimo periodo si dedica assiduamente allo studio della letteratura italiana e classica, della Bibbia, per le sue forme di poesia, e delle lingue straniere, in particolare del francese. Dal 1825 dirige la Stamperia della Minerva di Padova, curandone la collezione di classici, aggiungendovi biografie e commenti. Nel settembre del 1825 sposa Brigida Palicalà e nel 1827 nasce la sua unica figlia, Elena; nel medesimo anno scrive parte de "La Fata Vergine", il cui primo canto, dei quindici composti, esce a Venezia nel 1840, ma il poema non è mai stato terminato. Nello stesso periodo Carrer collabora con l'abate Fortunato Federici alla compilazione del "Dizionario della lingua italiana" in sette volumi (Padova, 1827-30). Dal 1827 al 1830 ricopre il ruolo di assistente alla cattedra di filosofia all'Università di Padova; allo stesso periodo risalgono "La Gerusalemme liberata col riscontro della Conquistata" (Padova, 1828), un volumetto di "Poesie per nozze Papadopoli-Mosconi" e una raccolta di poesie con qualche componimento già inserito nel precedente volumetto. Nel 1832 torna a Venezia, si separa dalla moglie e, a causa delle ristrettezze economiche, si dedica alle traduzioni dal francese. Nel 1833 si accorda con l'editore Paolo Lampato per pubblicare il periodico "La Moda", trasformato poi nel "Gondoliere", di carattere letterario con frequenti richiami civili e patriottici, e che in questa seconda veste riscuote un vivo successo. Nel 1834 con la pubblicazione, presso il Lampato, di quattordici "Ballate", alcune delle quali già note in precedenza perché comparse nel "Gondoliere", Carrer acquista nuova fama. In quegli stessi anni intraprende la realizzazione di un antico progetto, la "Biblioteca classica italiana di scienze, lettere ed arti", della quale sono stati pubblicati a Venezia, dal 1839 al 1841, ventisette volumi dei cento previsti, tutti con sue prefazioni e commenti. Nel 1842, per conto dell'editore Tasso, Carrer cura una collana economica di "Scelte opere d'italiani illustri antichi e moderni" e dirige, per lo stesso editore, un'enciclopedia. Nel frattempo concepisce e scrive quella che è considerata la sua migliore opera in prosa, una storia romanzata di Venezia, "Anello di sette gemme" (Venezia, 1838), fantasticamente identificata in sette delle più celebri donne veneziane, da Bianca Cappello a Gaspara Stampa, da Giustina Renier-Michiel a Caterina Cornaro. Di nuovo a Venezia, intraprende l'edizione delle opere complete di Foscolo, valendosi di documenti messi a sua disposizione da Emilio Amedeo De Tipaldo; per la "Vita di Ugo Foscolo", premessa alle "Prose e poesie edite e inedite di Ugo Foscolo" (Venezia, 1842), si serve anche dell'epistolario del poeta che egli, per primo, ordina e dà alle stampe. Tra il 1842 ed il 1844 Carrer esercita il ruolo di docente di lettere e geografia presso la Scuola tecnica di Venezia, ma è infine costretto ad abbandonare l'insegnamento per motivi di salute. Nello stesso periodo viene eletto socio effettivo dell'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, del quale diviene anche vicesegretario; così pure l'Ateneo Veneto, di cui era socio, lo nomina dapprima segretario e poi vicepresidente. Dopo molte e talvolta aspre opposizioni, fra cui quella del governatore austriaco, che lo identifica come oppositore politico, nel 1846 Carrer ottiene la nomina a conservatore e direttore del Museo Correr. Nel frattempo l'editore Tasso dà alle stampe, in due volumi, un'edizione completa delle sue poesie e prose edite e inedite (Venezia ,1845-46). Nel 1847 la morte della figlia gli causa una forte prostrazione e gli ispira una serie di sonetti; in questo periodo si occupa dell'organizzazione del congresso degli scienziati italiani che ha luogo a Venezia nel settembre del medesimo anno. Insorta la città contro il dominio austriaco (17 marzo 1848), scrive poesie fervide di amor patrio che vengono quasi immediatamente pubblicate nella "Gazzetta di Venezia" del 31 marzo e 1º aprile. Ma un tale intervento, con il rammarico pubblicamente espresso che la salute precaria gli impedisse di prender parte all'azione, spinge poi, nel 1849, le restaurate autorità austriache a privarlo dell'ufficio di conservatore del Museo Correr e a infliggergli la censura. Costretto a sconfessare quelle poesie, ottiene la revoca dei provvedimenti con la mediazione di alcuni amici influenti, ma, ridotto allo stremo delle forze, trascorre lunghi mesi di quasi assoluta inattività.
Si spegne a Venezia il 23 dicembre 1850, assistito dalla Zannini Renier, alla quale lega tutti i suoi manoscritti, fra cui un copioso carteggio rimasto ancora in parte inedito.

Carte Luigi Carrer

1821 - 1849 unità archivistiche 7