Soggetto produttore

Bongiovanni, Bartolomeo

1791 ott. 18 - 1864 apr. 16

Figlio di Gianbattista Bongiovanni e Virginia Mussolin, nasce a Creazzo il 18 ottobre 1791 (per L. Palmas la data di nascita sarebbe piuttosto il 1792); professore della scuola elementare maggiore a Trissino, tra il 1810 ed il 1811 lavora all'ufficio del catasto vicentino. In seguito all'apprendistato presso un intagliatore e l'orefice Luigi Merlo, studia architettura e scultura all'Accademia delle Belle Arti di Venezia.
Partecipa nel 1817 all'omaggio offerto dalle province venete all'imperatore Francesco I e all'imperatrice Carolina Augusta di Baviera in occasione delle loro nozze preparando quattro medaglioni in bronzo e argento dorato. Seguono altri importanti incarichi, come l'esecuzione degli inserti ornamentali per il monumento funebre a Canova nella veneziana basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari (1824-27) e diverse opere per l'imperatore Francesco I e la corte austriaca, per la contessa Potocka e perfino per papa Pio IX.
Nel 1818 inizia da Parigi il suo viaggio d'istruzione, il Grand Tour, che lo porta a visitare e a studiare a Milano, Torino, Firenze, Roma, Napoli e a Capua.
L'anno successivo è nominato socio onorario alla scuola d'ornato dell'Accademia delle Belle Arti di Venezia, mentre dal 1820 al 1822 si perfeziona a Vienna presso lo scultore di corte Leopold Kissling e dal 1823 ricopre il ruolo di maestro di disegno nella scuola elementare di Vicenza. Membro dell'Accademia di Venezia dal 1836, l'anno successivo è nominato professore di incisione e disegno all'Accademia delle Belle Arti di Vienna, mantenendo la carica e risiedendo presso la capitale fino al 1851. Si trasferisce quindi a Venezia, dove già nel 1848 si era stabilita la famiglia, e qui muore il 16 aprile 1864.
Le fonti, spesso imprecise, ricordano tra le sue sculture numerosi busti marmorei, tra cui quelli di Francesco I, di Gioacchino Rossini, di Tommaso Piovene e, nel 1848, la prima effigie del diciottenne Francesco Giuseppe imperatore in Olomouc subito dopo l'abdicazione di Ferdinando I, nonché un "monumento tombale" per il re di Prussia a Teplice Šanov (del quale non c'è traccia). Giovanni da Schio gli commissiona il medaglione rotondo di Giangiorgio Trissino, in marmo di Carrara, murato sulla facciata della casa natale del letterato, al numero civico 15 di corso Fogazzaro, in Vicenza. Del Bongiovanni è l'urna con figura di Genio nella cappella tombale Trissino del cimitero vicentino: con l'erudito Francesco Trissino l'artista è in vivace contatto epistolare.
Gli si attribuiscono anche progetti architettonici: tra i pochi verificabili, quelli vicentini per l'altare nel transetto sinistro di S. Stefano a Vicenza (1843), per una casa (tuttavia non identificabile) in stile ionico in contra' della Pescaria e per la chiesa di S. Lucia.
La sua fama resta soprattutto legata all'attività di fusore e cesellatore. Famosi un suo "nécessaire" da scrittura con molte figure in argento e bronzo dorato per l'imperatore Francesco I e una sontuosa coppa con rappresentazioni storiche a rilievo per la contessa Potocka.
A Vienna prepara il modello di un grandioso candelabro da dedicarsi a Pio IX, ad uso di cero pasquale, poi non realizzato; ne resta il disegno, firmato e datato 16 sett. 1845, al Museo Civico di Vicenza. Si conserva anche il disegno, firmato e datato Vienna 24 giugno 1854, per un secondo candelabro, dedicato a san Pietro, e quello, datato 1836, per un cofano con figure simboliche .
Importantissimi, quale documentazione storica, gli acquerelli di Bongiovanni (realizzati nel 1834 circa), sempre al Museo Civico di Vicenza, riproducenti l'interno della chiesa vicentina di S. Bartolomeo, distrutta nel 1838, e gli sportelli esterni ed interni dell'organo della medesima, ora divisi rispettivamente tra il New College di Oxford e la cattedrale di Westminster.

Carte Bartolomeo Bongiovanni

[XIX primo decennio] - 1864 unità archivistiche 18