Soggetto produttore

Brunialti, Attilio

1849 apr. 02 - 1920 dic. 02

Nato a Vicenza il 2 aprile 1849 da Giovanni Battista, cuoco di professione, e Caterina Magnabosco, figlia di una venditrice di carbone di Asiago, Attilio Brunialti si laureò in giurisprudenza a Padova nel 1870. Entrò quasi subito nella carriera accademica , con un incarico di insegnamento privato di diritto costituzionale comparato nell'università di Roma, e poi come professore di diritto costituzionale a Pavia (dal 1879 al 1881) e a Torino (fino al 1893, anno in cui fu nominato consigliere di Stato). Quasi contemporaneamente cominciò a percorrere una carriera politica che doveva vederlo deputato per nove legislature e personaggio assai in vista nelle file del partito costituzionale. Il 29 ottobre 1882 fu infatti eletto rappresentante del collegio di Vicenza per la XV legislatura, ufficio in cui fu riconfermato anche nelle due legislature seguenti; nelle successive XVIII, XX e XXI legislature rappresentò il collegio di Thiene. Non fu eletto invece nella XIX legislatura, in seguito a una violentissima lotta elettorale che nel 1895 lo oppose a Guardino Colleoni, sindaco clerico-moderato di Vicenza, sostenuto da Fedele Lampertico, contro il quale nulla poté l'appoggio che ebbe da Alessandro Rossi. Nel Parlamento rientrò ancora nella XXV legislatura, sempre come rappresentante di Thiene, mentre dal 1882 al 1890 e poi nel 1899 fece parte del Consiglio provinciale di Vicenza. Nel corso della sua vita pubblica prese parte a numerose missioni politico-scientifiche all'estero: così nel 1880 al congresso industriale e geografico di Lisbona come rappresentante del ministro d'Agricoltura e Commercio; a Londra nel 1892 per studiare l'ordinamento della polizia, in Svizzera e nel Belgio per studiarvi il voto obbligatorio. Alla Camera parlò soprattutto in materia di politica estera e coloniale, e alla questione coloniale è dedicata anche una parte della sua produzione pubblicistica. Fondatore del Giornale delle Colonie col programma di "contribuire a preparare l'espansione, e frattanto collegare gli Italiani sparsi in tutte le parti del mondo", scrisse nel 1885 "L'Italia e la questione coloniale", un saggio di tono schiettamente crispino, in cui il nascente colonialismo italiano veniva presentato come il naturale "sviluppo economico e civile di un popolo fuori dei suoi confini politici". In quest'atmosfera devono essere d'altronde collocati anche il suo interesse per la geografia, le esplorazioni e i viaggi, le sue collaborazioni al Bollettino della Società geografica italiana, le iniziative di traduzione italiana di opere come la "Nuova geografia universale" di E. Reclus (1884-1900, in 16 volumi) e "L'Africa orientale dal Limpopo al paese dei Somali" di H. Barth (Roma 1876). Su questi temi scrisse ancora "Gli eredi della Turchia", Roma 1880; "Algeria,Tunisia e Tripolitania. Studi di geografia politica", Milano 1881; "Le colonie degli italiani", Torino 1895.
Brunialti morì a Roma il 2 dicembre 1920.
Tra le sue numerose opere (la sua bibliografia contiene 434 opere) si ricorda anche "Libertà e democrazia. Studi sulla rappresentanza delle minorità", Milano 1871; "Le moderne evoluzioni del governo costituzionale", Milano 1881; "Guida allo studio del diritto costituzionale. Parte generale", Torino 1882; "Il diritto costituzionale italiano e la politica nella scienza e nelle istituzioni", Torino 1890; "Lo Stato moderno", Torino 1891; "Il diritto pubblico inglese e le sue trasformazioni", Torino 1896, nonché tutte le introduzioni, le note di presentazione, le note biografico-scientifiche e quelle bibliografiche premesse ai volumi della "Biblioteca di scienze politiche".
Donatore del fondo alla Biblioteca Bertoliana.

Carte Attilio Brunialti

1864 - 1908 unità archivistiche 25