Epistolario Antonino Valsecchi
L'epistolario è composto da 528 documenti rilegati in quattro volumi cartacei (u.a. 1-4), costituiti, principalmente, da lettere di carattere personale e d'affari inviate dall'illustre predicatore e teologo Antonino Valsecchi al conte Giovanni II Leoni Montanari (u.a. 1 e 2), noto erudita vicentino, e a suo figlio Giovanni III (u.a. 3 e 4), entro un arco cronologico che si sviluppa dal 19 settembre 1745 al 22 agosto 1791. Il carteggio di Valsecchi entrò a far parte delle collezioni della Biblioteca civica Bertoliana nel 1876 in seguito al legato di Lodovico Gonzati: l'intitolazione apposta in inchiostro bruno sui cartigli presenti in testa al dorso delle unità archivistiche nn. 3 e 4 dalla mano del padre del donatore suggerisce che il condizionamento della documentazione nei relativi volumi, coevi e omogenei tra loro per legatura, sia da attribuire a Vincenzo Gonzati nella prima metà del XIX secolo. Secondo dinamiche ignote la documentazione sarebbe pervenuta ai Gonzati in seguito allo smembramento del patrimonio familiare dei Leoni Montanari alla morte nel 1808 del conte Giovanni III, privo di eredi. Confluito nella civica biblioteca, il carteggio venne collocato nella camera G dell'antica sede presso il Palazzo di Monte di Pietà, prima del trasferimento nell'ex convento di San Giacomo dei Padri Somaschi avvenuto nei primi anni del Novecento, come attestano le antiche segnature "G. 3. 1. 1" (u.a. 1 e 2) e "G. 3. 1. 2" (u.a. 3 e 4), presenti sull'angolo superiore sinistro della controguardia anteriore di ogni volume e citate nello strumento di corredo "Carteggio collocato nella Camera G." (A. Capparozzo, Vicenza, BcB, s.d., p. 50). L'antica segnatura venne apposta nei volumi nn. 1 e 3 in inchiostro bruno dalla mano dell'allora bibliotecario Andrea Capparozzo e nei nn. 2 e 4 a lapis da mano non identificata. Con il presente inventario si è deciso di apporre a lapis l'indicazione numerica progressiva dei volumi sull'angolo inferiore sinistro delle controguardie anteriori e di introdurre un conteggio dei documenti, anch'esso a lapis, sull'angolo inferiore destro, rispettoso dell'ordinamento stabilito all'atto del condizionamento dell'epistolario, che, generalmente, rispecchia la successione cronologica. Inoltre, ove presenti, si è provveduto alla numerazione romana delle carte bianche.