Epistolario Ottone Calderari
L'Epistolario, un tempo parte integrante dell'archivio della famiglia Trissino Baston, giunse in Bertoliana il 18 giugno 1866 assieme al fondo Porto Barbaran, in cui era confluita l'intera documentazione. In seguito alle disposizioni testamentarie di Alessandro Trissino (1851). Infatti, ultimo discendente maschio del ramo Baston, l'archivio della sua famiglia venne ereditato dal pronipote Antonio Porto Barbaran, che scelse di incardinarlo a quello del suo casato. Il materiale, dopo essere entrato a far parte delle collezioni della Bertoliana, venne collocato originariamente nella camera G della prima sede, come risulta dall'inventario redatto da Andrea Capparozzo nella seconda metà dell'Ottocento (A. Capparozzo, Carteggio collocato nella Camera G). Da quest'ultimo, e dalle antiche annotazioni e segnature di mano di Capparozzo riportate sulla camicia di ogni unità archivistica (a eccezione della n. 1, perduta), si apprende inoltre che le presenti missive non costituivano in principio un epistolario a sé stante, ma si trovavano disposte, all'interno dell'Archivio Trissino Baston, in ordine di mittente, senza dunque formare una raccolta legata - per motivi collezionistici - alla figura di Ottone Calderari. Fu, molto probabilmente, lo stesso Capparozzo a riunire in un unico insieme i ventuno documenti indirizzati all'architetto vicentino, che si dispongono ancora oggi in dieci unità ordinate per mittente. Il materiale, posto in ordine temporale a eccezione delle u.a. n. 7 e 10, venne censito da Adele Scarpari presumibilmente negli anni Ottanta del Novecento, periodo a cui risale la numerazione posta a matita nell'angolo inferiore sinistro, riferita al conteggio dei documenti in relazione all'intero epistolario. Le missive, per la maggior parte indirizzate a Ottone Calderari, al tempo tra gli architetti più influenti della civiltà neoclassica, testimoniano i rapporti da questi intessuti non solo con gli artisti e i committenti legati alla sua attività artistica (Luigi Cagnola, Francesco Lorenzi, Domenico Bellisai, Gaetano Dionici, Giovanni Battista Fontanella, Ludovico e Carlo Cordellina), ma anche con letterati, medici e personalità di spicco dell'ambiente politico italiano, come Francesco Aglietti, Gregorio Filippo Maria Casali Bentivoglio Paleotti, Luigi Cocastelli e Carlo Innocenzo Frugoni. Seppure nell'epistolario Calderari siano confluiti i principali documenti a lui indirizzati, ne permangono ulteriori all'interno dell'Epistolario Trissino Baston (u.a. 4, 43, 99, 118, 136, 142, 156, 157, 247, 607), che rimangono dunque strettamente legati al materiale qui raccolto.