Epistolario Giovanni Milani
Non si conosce l'esatto momento in cui l'epistolario di Giovanni Milani entrò a far parte delle collezioni della Biblioteca Bertoliana. La completa assenza di antiche segnature e di eventuali annotazioni apportate dai bibliotecari (che potrebbero determinare un termine ante quem) non permettono di asserire la modalità di acquisizione del carteggio. Le missive non appaiono come autografe ma, bensì, come copie redatte da più mani. Sono stati rilevati, circa una decina di stili scrittori tra loro completamente difformi. Ad oggi nessuna di queste mani è stata identificata, ma si può ipotizzare come tutte le missive siano state probabilemente copiate nello stesso momento; come dimostrerebbe, di fatto, l'uso di una sola tipologia di carta e di un solo tipo d'inchiostro bruno. Le lettere di entrambi i volumi sono state organizzate seguendo l'ordine cronologico e numerate per mezzo di cifre romane (I-CXLII). Si sottolinea come la numerazione delle lettere non si interrompa con il nuovo volume determinando, così, una forte connessione tra le due unità archivistiche che risultano essere la continuazione uno dell'altro. Molte di queste cifre romane sono state tagliate o, addirittura, eliminate durante la fase di rilegatura e di rifilatura dei volumi. All'inizio della prima unità archivistica vi è un "Indice ragionato delle Lettere dell'Ingegnere Giovanni Milani" nel quale vengono riportati il numero progressivo delle lettere, la data di redazione, i principali oggetti contenuti ed eventuali osservazioni. Si può ipotizzare che la mano di colui che scrisse questo indice sia la stessa del revisore finale del lavoro di copiatura, in quanto la comparazione della grafia delle cifre ivi presenti con quelle contenute all'interno risulta essere la stessa. L'epistolario si propone come un vero e proprio diario di viaggio in cui Milani riversa i suoi pensieri e le sue preoccupazioni. Nelle numerose missive si possono trovare contenuti prettamente tecnici come, ad esempio, le informazioni circa la costruzione di strade, ponti, navigli o edifici, ma anche più vicini alla sfera personale e privata, dove traspare il lato più fragile e raffinato del carattere dell'ingegnere vicentino. All'interno di questo epistolario sono confluite in copia buona parte delle missive che Milani spedì ai suoi amici o parenti, si tiene a precisare però come essi siano precisati nell'intestazione solo di rado, ma in Biblioteca Bertoliana sono conservate altre missive a lui legate. Si trovano corrispondenze all'interno dell'epistolario Trissino-Baston (E. 111) e in Bartolomeo Bongiovanni (E. 11).