Epistolario Francesco Formenton
«Pensando che la Biblioteca del nostro Comune si arricchisce di manoscritti autografi, i quali con molta solerzia vengono adunati dal prestantissimo bibliotecario, per il lustro sempre maggiore di questa città, ho deliberato di spogliarmi di ben 38 lettere originali d'uomini chiarissimi ed anco illustri [...]. Se il dono viene accettato, come spero, vi porgo qualche condizione: 1. che dentro due mesi mi sia data copia d'ogni lettera separata, riveduta e firmata dal sig. Bibliotecario, comprese le coperte rispettive. 2. Che siano conservati uniti gli autografi, e colle coperte ch'io vi feci. Ad alcuna delle quali cose mancando riserbo il diritto per me ed eredi, al recupero delle lettere, per unirle ad altre mie carte, da cui furono spiccate». Così scrive, il 26 gennaio 1869, Francesco Formenton alla Giunta Municipale di Vicenza, incaricata di far pervenire al bibliotecario Andrea Capparozzo (1816-1884) i trentotto autografi appartenenti a Ludovico Manin, Francesco Gualdo, Giovanni Da Schio, Niccolò Tommaseo, Giacinto Namias, Giovanni Santini, Atto Vannucci, Cesare Cantù, Andrea Cittadella Vigodarzere e Antonio Mordini. L'effettivo arrivo delle lettere, che ora costituiscono la prima unità archivistica dell'Epistolario, coincise con la consegna delle relative copie allo stesso Capparozzo (11 febbraio 1869) che si occupò, come da regolamento, di apporre la propria firma, previa collazione con i testi originali, sui documenti e sulle coperte fatte eseguire dalla Giunta (la copia dell'atto di donazione, di mano di Formenton, e la circolare d'avviso a Capparozzo, firmata dal sindaco Luigi Piovene Porto Godi, si trovano all'interno della stessa u.a. 1: doc. n. 1 e 2. La lettera con cui, in precedenza, Formenton avvisò Capparozzo dell'imminente arrivo del materiale si trova invece all'interno dell'Epistolario Andrea Capparozzo, b. E. 19, u.a. 227). Il carteggio, nel rispetto del vincolo archivistico, si dispone ancor oggi all'interno dei fascicoli originali, che si susseguono senza rispettare l'ordine alfabetico di mittente. Questi, a loro volta, sono contenuti assieme all'atto di donazione e alla circolare d'avviso di Piovene Porto Godi in una camicia realizzata da Capparozzo. Dall'antica segnatura di sua mano "G. 5.2.4 Gonzati" si apprende che l'unità si conservava in origine nella stanza G della prima sede sita al Monte di Pietà. In anni successivi gli autografi si unirono a ulteriori carteggi personali prettamente relativi all'attività di ingegnere svolta per il Municipio di Vicenza e altri enti del territorio italiano, che costituiscono le rimanenti unità (n. 2-11). Quella del 1869 non fu infatti l'unica donazione: già l'anno precedente confluirono in Bertoliana i manoscritti "Storia e guida di Vicenza", "Descrizione di alcune città d'Italia" e i due volumi di Giovanni Da Schio "Dizionario geografico, topografico e del dialetto vicentino", mentre nel 1887 e a seguito della morte avvenuta il 4 dicembre 1874, pervennero 185 ulteriori volumi di carattere storico, artistico e letterario, tra cui due cinquecentine e l'opera manoscritta in 9 volumi "Cronaca vicentina dal 1867 al 1 dicembre 1874" (cfr. Legato Formenton, in Donazioni 1872-2000, a cura di G. Lotto, Vicenza 2000, p. 49). Prima del seguente inventario il materiale delle u.a. 2-4 si disponeva in tre diversi gruppi: il primo (ora: u.a. 2) succedeva al fascicolo dei trentotto autografi senza seguire un criterio specifico di ordinamento; il secondo e il terzo, invece, anch'essi disposti senza precise regole, conservavano la camicia originale creata da Formenton. Grazie all'indicazione autografa riportata sulla camicia del secondo gruppo (ora: u.a. 3), si apprende che il materiale venne da lui tratto dopo molti anni da altri carteggi personali. Si suppone quindi, non solo per questo gruppo ma anche per i rimanenti - dove vi è la presenza di documenti postumi al gennaio 1869 e fino al 1874 - che la donazione coincida con il periodo in cui Formenton scelse di fare testamento, ossia nel medesimo 1874 (si veda: Testamento olografo di Francesco Formenton, Vicenza 1875). Alcune missive dei gruppi presentavano sporadiche numerazioni a penna e a lapis rosso, nonché dei segnacoli cartacei con note di mano di Adele Scarpari indicanti il contenuto delle stesse (per informazioni specifiche si rimanda alla descrizione interna delle singole unità). Per una maggiore chiarezza e fruibilità del fondo si è scelto d'inserire la numerazione di tutti i documenti nell'angolo inferiore destro, oltre a quella delle rispettive u.a. Per il primo gruppo (ora: u.a. 2) e il terzo (ora: u.a. 4-11) si è optato per un nuovo ordinamento sulla base della disposizione in cui si trovava il materiale. La diversità tematica dei carteggi - come detto vi sono autografi d'illustri personaggi a Formenton e svariati documenti riguardanti la sua attività di ingegnere - ha indotto alla creazione di 3 serie differenti: la prima, intitolata "Carteggio Formenton", raccoglie l'u.a. 1 riguardante i trentotto autografi; la seconda, chiamata "Carteggio Municipio di Vicenza", le u.a. 2 e 3 con circolari e lettere relative alla collaborazione con la Giunta municipale, mentre la terza, dal titolo "Alcuni documenti originali che ho potuto raccogliere relativi al Comune di Vicenza fino l'anno 1863", le u.a. 4-11. La scelta è dovuta all'ordinamento specifico che presentava il quarto gruppo, costituito da 8 fascicoli disposti - forse da Formenton - in ordine cronologico decrescente secondo l'anno riportato sulle rispettive camicie. E' stata quindi creata una serie che riporta il titolo originale presente sulla camicia che raccoglie i fascicoli, i quali costituiscono unità archivistiche a sé stanti, nel rispetto dell'antica suddivisione voluta da Formenton. Sulla prima carta della camicia, oltre all'intitolazione autografa di quest'ultimo (c. 1r), sono presenti ulteriori sue note unite all'antica segnatura G. 5.2.4 di mano di Capparozzo (c. 1v). Sulla c. 2r, invece, è riportata l'intitolazione "Lettere del Municipio di V[icenza] all'Ingegnere Formenton direttore dei lavori stradali" seguita dalla nota "raccolte quelle che potei, le unisco". L'anno redatto sulla camicia degli otto fascicoli non si riferisce al carteggio raccolto: solo i fascicoli che presentano la data 1856, 1854 e 1852, infatti, raccolgono lettere dell'anno riportato; i rimanenti contengono missive di varie annate, tra cui alcune che superano la datazione del rispettivo fascicolo (si rimanda, per esempio, al fascicolo n. 1 "1863" e al n. 2 "1857", con lettere postume agli anni di riferimento). Per l'u.a. 2, infine, divisa dalla prima ma raccolta nello stesso involucro, si è realizzata una nuova camicia; il materiale sciolto al suo interno, che si disponeva senza seguire un ordine temporale o tematico, è stato posto in ordine cronologico a eccezione di quello conservato nel fascicolo cartaceo che precede l'intera documentazione. Svariati documenti presentano al loro interno materiali (circolari, lettere, carte d'appunti) di diversa cronologia o entità, ma legati per contenuto o per volere del soggetto produttore: essi sono stati considerati in questo inventario come parte di un unico documento e la numerazione relativa si basa dunque su questa scelta.