Epistolario Elisabetta Caminer Turra
L'epistolario si trovava, in origine, all'interno della camera G dell'antica sede della Bertoliana sita al Monte di Pietà, come risulta dalle antiche segnature (G. 1.1.1., 1.1.2., 1.1.4., 1.1.5., 1.2.4., 1.2.5., 2.1.2., 2.1.3., 2.1.5., 2.2.1, 2.2.2., 2.2.4. e 2.2.7. ) redatte a matita dal bibliotecario Andrea Capparozzo sulle camicie delle venti unità archivistiche che lo compongono. Quest'ultimo provvide, nei primi anni ottanta dell'Ottocento, a redigere un inventario (A. Capparozzo, Carteggio collocato nella camera G, [seconda metà del sec. XIX], pp. 1-2, 4, 8, 11, 15, 20-22, 25, 29, 33, 38, 40, 45, 49) dove, oltre alle segnature citate, si ricava che la documentazione proveniva dall'archivio della famiglia Trissino. Il corposo archivio Trissino-Baston giunse in Bertoliana a seguito alle disposizioni testamentarie di Alessandro Trissino (1851), ultimo discendente del ramo Baston. L'intero fondo arrivò in Biblioteca Bertoliana il 18 giugno 1866, con la donazione elargita dal nipote di Alessandro, Antonio Porto Barbaran. Dalle annotazioni di Capparozzo si può evincere che l'epistolario Caminer Turra non arrivò in Bertoliana come un epistolario a sé stante ma, piuttosto, all'interno di un unico grande fondo epistolare, dove le missive si trovavano in ordine di mittente. Fu forse lo stesso Capparozzo a estrapolare le 43 lettere ordinandole in venti unità archivistiche, costituendo dunque il presente epistolario. Sulle camicie delle venti unità, oltre alle antiche segnature, è riportato il nome del mittente e al centro il contenuto del fascicolo. Sulla camicia dell'u.a. 1, di mano di Andrea Capparozzo, sono menzionati altri due destinatari, L.(udovico) Trissino e O.(ttone) Calderari. Queste missive sono state estrapolate dalla suddetta unità archivistica (in un momento non identificato, forse dallo stesso Capparozzo o forse posteriormente) e inserite all'interno di altri due epistolari: le due lettere a Ludovico Trissino si trovano, presubilmente, all'interno dell'epistolario Trissino-Baston (E. 119-125) mentre la lettera a Ottone Calderari è stata estratta e inserita all'interno dell'epistolario Calderari (E. 16, u.a. 1). Lo stesso principio di estrapolazione, attuato nell'u.a. 1, lo si può riscontrare anche nell' u.a. 7, dove sulla camicia del fascicolo si trova l'annotazione di due missive a Francesco Testa. Le due lettere in questione sono confluite all'interno dell'Epistolario Testa, (E. 94). Numerose sono le annotazioni a penna apposte sulle lettere (date, nomi e conti) da mani diverse. Di queste si riesce solo a riconoscere la scrittura di Vittorio Barichella sulla camicia contenuta all'interno dell'u.a. 12 e due pro-memoria di Andrea Capparozzo nelle missive n. 2 e n. 4 (u.a. 1). Le unità archivistiche seguono l'ordine originale di mittente, mentre le lettere seguono l'ordine cronologico (tranne per le missive n. 34 e n. 35 che sono cronologicamente invertite) dato da Adele Scarpari presubilmente negli anni Ottanta del Novecento, periodo a cui è datata anche la numerazione a matita posta nell'angolo inferiore sinistro. Tutte le missive sono indirizzate a Elisabetta Caminer e sono testimonianza dei rapporti che la scrittrice riuscì a creare durante la sua giovane vita. Tra i numerosi mittenti si riconoscono alcune personalità di spicco dell'ambiente politico italiano (Francesco Maria Bragadin, Domenico Morosini e Pietro Antonio Zaguri), alcuni medici come Francesco Aglietti, Vincenzo Malacarne, Michele Rosa e Carlo Eustachio Sartorelli, intellettuali di rilievo e infine alcune autorià ecclesiastiche come Sebastiano Alcaini, Lorenzo Crico, Giuseppe Maria Giovene, Giuseppe Greatti, Giuseppe Tomaselli e Giobattista Zava. In questo epistolario sono sicuramente confluite le principali lettere indirizzate alla scrittrice ma si tiene a precisare come in Biblioteca Bertoliana siano conservati altri documenti a lei legati. All'interno dell'epistolario Trissino-Baston permangono due lettere autografe di Caminer (una a Giuseppe Gastaldi e una ad Alberto Fortis); in E. 105, u.a. 103; sei lettere di Alberto Fortis alla medesima in E. 107, u.a. 214 e otto lettere di Melchiorre Cesarotti alla stessa in E. 142. Altri documenti sono pervenuti nell'epistolario Festari (una lettera autografa di Caminer a Girolamo Festari); E. 39, u.a. 1, n. 100 e una lettera di Agostino Vivorio a Caminer nel manoscritto di Luigi Trissino !Notizie di alcuni individui della famiglia Trissino per ordine alfabetico! [Vicenza, 1817], ms. cart., BcB ms. 1952.