Epistolario Barbieri
L'Epistolario risulta essere stato collocato originariamente nella camera G della prima sede della Biblioteca Bertoliana al palazzo del Monte di Pietà. Sulla camicia del primo fascicolo, infatti, è riportata a matita l'antica segnatura G.3.2.5. L'inventario di Capparozzo riporta la presenza di questo carteggio (cfr. Carteggio collocato nella Camera G, pp. 68-70). L'Epistolario venne censito negli anni '80 dalla dottoressa Adele Scarpari (cfr. Elenco cartaceo conservato nello schedario della Sala Manoscritti). Si compone di 561 lettere, che abbracciano un arco cronologico che va dal 1741 al 1822, inserite in fascicoli ordinati alfabeticamente secondo i mittenti. La maggior parte delle missive sono indirizzate a Carlo o a Giuseppe Barbieri, e risultano da loro annotate con appunti che ne identificano sommariamente i mittenti. La prima idea di raccolta dell'epistolario sembra essere nata da Giuseppe che ne avrebbe fatto richiesta al fratello (si veda il biglietto allegato all'UA6 e come testimoniano gli appunti autografi stessi presenti. Ci sono però anche lettere indirizzate ad altri destinatari, ma riconoscibili in personaggi legati alla Congregazione dell'Oratorio di S. Filippo Neri, di cui facevano parte i due Barbieri. E' ipotizzabile che attorno ad un nucleo raccolto dai Barbieri, possano essere venute aggiungendosi altre lettere. In particolare si rileva la presenza di due fascicoli, 37 e 63 (legati entrambi al nome di Luigi Rossettini), datati al primo ventennio dell'800 quando ormai entrambi i fratelli Barbieri erano defunti. In tutto l'Epistolario è presente una numerazione a matita di ogni missiva (una lettera dell'alfabeto poi identifica le singole pagine) e una a penna rossa indicante il riferimento al fascicolo (con un esponente tra parentesi ad indicare la progressione delle lettere al suo interno). Ogni fascicolo è contenuto in una camicia dove Andrea Capparozzo ha annotato mittenti e destinatari. Inoltre è segnata la progressione dei fascicoli a matita blu da Bortolan. Alcuni fascicoli sono stati riordinati e inseriti nella raccolta durante l'Inventario degli anni '80, fatto desumibile dal loro condizionamento in camicie di carta più recente e con titolazione a stampa. Non tutte le intitolazioni originali sulle camicie combaciano con il reale contenuto. Rumor (cfr. Origine e sviluppo della Congregazione dell'Oratorio di San Filippo Neri in Vicenza, p. 47) riporta la notizia che la Congregazione possedeva una buona biblioteca, al tempo delle soppressioni degli ordini religiosi era una delle più notevoli in città e fu concentrata in Biblioteca Bertoliana (cfr. Doni e legati della Biblioteca Bertoliana. Catalogo dei libri e manoscritti della soppressa Congregazione dei RR. Preti dell'Oratorio detti Filippini di Vicenza, mss.). Con le stesse modalità potrebbe essere arrivato anche l'Epistolario.
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