Epistolario Arnaldo Arnaldi Tornieri
L'Epistolario è arrivato in Biblioteca Bertoliana con la donazione Gonzati, nel 1876. La notizia del dono è riportata da Andrea Capparozzo in "Manoscritti che si trovano nella Libreria di M. Lodovico Gonzati da aggiungersi a quelli della Bertoliana. Catalogo fatto nel 1878" a pagina 4, con l'antica segnatura E. 3.1.-10. Le lettere furono rilegate da Vincenzo Gonzati, come testimonia una nota in merito ad un errore d'ordine dei documenti avvenuta al momento della legatura e carte con il suo nome usate per la legatura stessa. L'epistolario venne censito negli anni '80 dalla dottoressa Adele Scarpari (cfr. Elenco cartaceo conservato nello schedario della Sala Manoscritti). Sono raccolte le lettere che Arnaldo Arnaldi Tornieri scrisse all'abate Vincenzo Carraro e comprendono sonetti allegati dal conte e minute di risposta (solo nel primo volume) e di sonetti da parte dell'abate. Si tratta di 1125 lettere, raccolte in 10 volumi: ogni volume comprende annate complete, da gennaio a dicembre. Occorre registrare la presenza di rari casi di lettere indirizzate a Vincenzo Carraro da altre persone, inserite nell'epistolario per il riferimento contenutistico a Tornieri o per la presenza di minute di sonetti di Carraro sul verso. A partire dal sesto volume, i sonetti di Tornieri si infittiscono e vengono segnati con una numerazione romana originale. Dall'osservazione del materiale sembra possibile ipotizzarne la raccolta da parte dello stesso Carraro, per il valore dei sonetti e i consigli poetici contenuti. La documentazione abbraccia un arco cronologico che va dal 1775 al 1825. Il contenuto delle lettere è legato all'attività poetica dei due personaggi. Nonostante questo, all'interno è possibile riscontrare anche una corrispondenza d'amicizia, legata ai fatti quotidiani e agli affetti. Si rileva che dal sesto volume un problema di vista costringe Tornieri a usufruire della mano di altre persone per la scrittura materiale delle proprie lettere, in particolar modo alla nipote Francesca Caldogno. Quest'ultima interviene anche con lettere da lei firmate. Nella maggior parte dei casi c'è la firma autografa di Tornieri, sempre più incerta a testimonianza dell'acuirsi del problema alla vista.
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