Epistolario Andrea Capparozzo
L'Epistolario venne censito negli anni '80 dalla dottoressa Adele Scarpari (cfr. Elenco cartaceo conservato nello schedario della Sala Manoscritti). L'originaria collocazione era H.6.3. Gonzati. Si tratta di 2.401 lettere, cartoline postali e biglietti raccolti in fascicoli ordinati alfabeticamente secondo il mittente, a cui sono da aggiungere le missive trascritte in un volume. Sono raccolte principalmente le lettere ricevute da Andrea Capparozzo, ma si segnalano casi di missive indirizzate ad altre persone della sua famiglia, in particolare il fratello Giuseppe e lo zio Matteo Capparozzo (queste ultime trascritte da Andrea e raccolte in volume). La documentazione abbraccia un arco cronologico che va dal 1705 al 1887. Sia i fascicoli che le singole lettere sono numerate a matita. La numerazione ricomincia ad ogni nuova busta. In alcuni casi è presente anche una numerazione originale a penna nell'angolo superiore sinistro. I fascicoli recano sulla camicia annotazioni dello stesso Capparozzo, a testimonianza del fatto che l'ordinamento del materiale venne realizzato dallo stesso soggetto produttore. Sporadicamente sembra esserci stato l'intervento di Vittorio Barichella, vice bibliotecario negli stessi anni, forse da mettere in relazione agli anni finali di malattia dello stesso Capparozzo. Oltre a lettere di carattere personale, una buona parte del materiale riguarda la sua attività di bibliotecario della Bertoliana, i suoi rapporti con donatori, studiosi e altri bibliotecari, fatta di richieste di prestiti, del tentativo di ottenere testi dagli autori o dai collezionisti e di richieste di ricerche archivistiche sul materiale in biblioteca. Dall'osservazione del materiale e dal contenuto di alcune lettere sembra possibile ipotizzare un interesse collezionistico di Capparozzo per autografi di personaggi illustri che si faceva mandare dai propri corrispondenti. Questi autografi sono inseriti all'interno dei fascicoli senza distizione dalla corrispondenza personale. Tra i nomi più importanti si segnalano Giacomo Leopardi, Abraham Lincoln, Giuseppe Verdi.
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